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Osservatorio Cisl Romagna: "Nei prossimi 15 anni gli over 65 aumenteranno del 33 per cento"

I dettagli per distretto indicano un incremento record del 46 per cento nel Rubicone. Marinelli: "Serve programmazione territoriale"

Foto di Manfred Richter da Pixabay

La Cisl Romagna, con un masterclass a Riccione, prosegue l’analisi del territorio romagnolo. Lorenzo Ciapetti, coordinatore dell’osservatorio Cisl Romagna, ha condotto i lavori sulle trasformazioni dell’economia e del mondo del lavoro.

Secondo i dati presentati da Ciapetti, nei prossimi 15 anni si prevede un aumento del 33 per cento della popolazione over 65 nei distretti romagnoli. I dettagli per distretto indicano un incremento del 46 per cento nel Rubicone, del 42 per cento a Riccione, del 36 per cento a Rimini, del 33 per cento a Ravenna, del 29 per cento a Forlì, del 28 per cento a Cesena-Valle Savio, del 26 per cento a Faenza e del 21 per cento a Lugo. Analizzando i dati a livello provinciale, Forlì-Cesena vedrà una crescita del 34 per cento, Ravenna del 28 per cento e Rimini del 38 per cento.

Un altro dato significativo riguarda i percettori di reddito da pensione: il 58 per cento vive nei centri capoluogo. Nei comuni montani, dove la popolazione attiva è inferiore, il rapporto è di 60 pensionati ogni 100 abitanti, rispetto ai 44 su 100 nelle città capoluogo. Nello specifico, il distretto di Forlì registra un 54 per cento, Cesena-Valle Savio 51 per cento, Faenza 50 per cento, Lugo 49 per cento, Rimini e Ravenna 46 per cento, Rubicone e Riccione 37 per cento.

"È necessario rivedere i modelli organizzativi socio sanitari soprattutto in seguito alla riduzione delle risorse dedicate - commenta in una nota il segretario generale di Cisl Romagna Francesco Marinelli - e la crescita di una nuova domanda di servizi dovuta a una popolazione sempre più vecchia. La bassa natalità, presente su tutto il territorio, ma più rilevante nei piccoli comuni di montagna, deve interrogare sulla programmazione necessaria della spesa pubblica sociale e sanitaria, per garantire un domani sostenibile alle future generazioni e più in generale  alle comunità locali. La complessità delle trasformazioni in atto richiede l’elaborazione di un nuovo “piano di welfare” romagnolo, al fine di migliorare la qualità della vita e diritto di accesso alle cure per tutti".

Secondo Marinelli, in termini socio-sanitari "è necessario costruire o implementare i servizi territoriali alla comunità, assicurando percorsi di prevenzione,  presa in carico globale, assistenza e cura realmente accessibili a tutti i cittadini. All’interno dei vari distretti, in una visione unitaria assicurata dall’unica Ausl e dalla Ctss romagnola, le componenti sanitarie, afferenti all’Azienda Usl, e sociali, afferenti agli Enti locali, devono lavorare in sinergia in modo da procedere insieme nello sviluppo di questi servizi, per non lasciare indietro nessuno".

Dal segretario cislino la convinzione che "i cambiamenti futuri debbano essere anticipati nell’analisi e nella programmazione territoriale. Occorre pertanto accompagnare le trasformazioni in atto in ambito sanitario rafforzando l’integrazione con i servizi sociali".

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