emergenza sanitaria, economica e sociale
Coronavirus. Cei, dal 1° luglio nasce una “Rete che ascolta”
Attivo un numero di telefono per le famiglie in difficoltà. Il progetto della Chiesa italiana collega attualmente 63 consultori familiari
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Un numero di telefono, centinaia di operatori sparsi in tutta Italia, un solo obiettivo: ascoltare i bisogni delle famiglie e supportarle in questa fase delicata della ripartenza, segnata dall’incertezza, dalle difficoltà economiche, da problematiche legate alla disabilità.
Parte mercoledì 1° luglio “Rete che ascolta”, il progetto della Chiesa italiana che collega attualmente 63 consultori familiari e mette a disposizione le competenze di 309 operatori attraverso il numero 06 81159111 e, per le persone con disabilità, attraverso la mail pastoraledisabili@chiesacattolica.it.
Promossa dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della famiglia, dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità e dalla Caritas italiana, in collaborazione con la Conferenza dei Consultori familiari di ispirazione cristiana e l’Unione consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali, l’iniziativa rappresenta una forma di prossimità alle tante persone che, nella fase 2 e 3 della pandemia, vivono situazioni di disorientamento e disagio, oltre che l’offerta di un servizio reticolare a 360 gradi.
Chi contatterà lo 06 81159111 troverà dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, un consulente formato all’ascolto, in particolare a quello telefonico, che potrà offrire un sostegno attraverso tre modalità: individuare una soluzione al problema nell’immediato, indirizzare al consultorio attivo sul territorio per avviare percorsi specifici, oppure, in caso di problemi afferenti alle sfere della povertà e/o dell’assistenza, reindirizzare allo sportello Caritas o a un’equipe della pastorale per le persone con disabilità.
“Si tratta - spiegano i promotori - di uno spazio di ascolto coordinato a livello nazionale e di un’esperienza di sinergia tra consultori familiari, Caritas e Servizi per i disabili, che apre a prospettive di promozione della persona e della famiglia, in un’ottica di solidarietà e di condivisione delle risorse”. Grazie alla piattaforma, inoltre, ogni consultorio che aderirà al progetto avrà a disposizione un numero telefonico dedicato che potrà essere utilizzato in modo personalizzato a livello locale.
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