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Papa Francesco: Angelus, “Comunità internazionale agisca urgentemente per soccorrere la popolazione di Gaza stremata dalla guerra”

"Non facciamoci condizionare dalla ricerca del piacere, del potere, dei soldi o dei consensi, diventiamo schiavi di queste cose", ha aggiunto Bergoglio

Foto archivio Vatican news

“Dopodomani, in Giordania, si terrà una conferenza internazionale sulla situazione umanitaria a Gaza, convocata dal re di Giordania, dal presidente dell’Egitto e dal segretario generale delle Nazioni Unite. Mentre li ringrazio per questa importante iniziativa, incoraggio la comunità internazionale ad agire urgentemente, con ogni mezzo, per soccorrere la popolazione di Gaza stremata dalla guerra. Gli aiuti umanitari devono poter arrivare a chi ne ha bisogno, e nessuno lo può impedire”. È l’appello del Papa dopo la recita dell’Angelus.

Quindi il Santo Padre ha ricordato che ieri ricorreva il 10° anniversario dell’Invocazione della pace in Vaticano: “Quell’incontro ci testimonia che stringersi la mano è possibile, e che per fare la pace ci vuole coraggio, molto più coraggio che per fare la guerra. Pertanto incoraggio i negoziati in corso tra le parti, anche se non sono facili, ed auspico che le proposte di pace, per il cessate-il-fuoco su tutti i fronti e per la liberazione degli ostaggi, vengano subito accettate per il bene dei palestinesi e degli israeliani”. “E non dimentichiamo il martoriato popolo ucraino, che più soffre e più anela alla pace”, ha concluso: “Saluto questo gruppo ucraino con le bandiere che sono lì. Vi siamo vicini! È un desiderio, questo della pace, perciò incoraggio tutti gli sforzi che si fanno perché la pace possa costruirsi quanto prima, con l’aiuto internazionale. E non dimentichiamo il Myanmar”.

“Gesù era un uomo libero. Libero di fronte alle ricchezze, libero di fronte al potere, libero di fronte alla ricerca della fama. E questo è importante anche per noi. Infatti, se ci facciamo condizionare dalla ricerca del piacere, del potere, dei soldi o dei consensi, diventiamo schiavi di queste cose. Se invece permettiamo all’amore gratuito di Dio di riempirci e dilatarci il cuore, e se lo lasciamo traboccare spontaneamente ridonandolo agli altri, con tutto noi stessi, senza paure, calcoli e condizionamenti, allora cresciamo nella libertà, e diffondiamo il suo buon profumo anche attorno a noi”. Così papa Francesco aveva detto prima della recita dell’Angelus in Piazza San Pietro di fronte a circa 15 mila fedeli.

“Gesù era libero di fronte alle ricchezze: perciò ha lasciato la sicurezza del suo villaggio, Nazaret – ha proseguito - per abbracciare una vita povera e piena di incertezze, curando gratuitamente i malati e chiunque venisse a chiedergli aiuto, senza mai chiedere nulla in cambio. La gratuità del ministero di Gesù è questa. È anche la gratuità di ogni ministero”. Quindi il Papa ha invitato a domandarsi: “Io sono una persona libera? Oppure mi lascio imprigionare dai miti del denaro, del potere e del successo, sacrificando a questi la serenità e la pace mia e degli altri? Spargo, negli ambienti in cui vivo e lavoro, aria fresca di libertà, di sincerità, di spontaneità?”.

Fonte: Sir
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