CHIESA IN USCITA
Papa Francesco ai laici spagnoli: "La Chiesa non è una ong"
In Europa servono laici “impegnati nel mondo della cultura, della politica, dell’economia”. No a “clericalismo e carrierismo”, il monito di Bergoglio
![foto archivio Sir/Marco Calvarese foto archivio Sir/Marco Calvarese](/var/cesenate/storage/images/dalla-chiesa/papa-francesco-ai-laici-spagnoli-la-chiesa-non-e-una-ong/2532614-1-ita-IT/Papa-Francesco-ai-laici-spagnoli-La-Chiesa-non-e-una-ong_articleimage.jpg)
“Non siamo un’associazione o una Ong: siamo la famiglia di Dio convocata intorno al medesimo Signore”. A ribadirlo è il Papa, nel messaggio in spagnolo inviato al cardinal Ricardo Blazquez Perez, presidente della Conferenza episcopale spagnola, in occasione del Congresso nazionale dei laici in corso a Madrid, fino al 16 febbraio, sul tema “Popolo di Dio in uscita”. Oltre duemila i partecipanti previsti.
Nel testo, Francesco si sofferma sulla categoria di “popolo di Dio” e sulla parola “sinodo”, che significa “camminare uniti, condividendo idee ed esperienze di realtà differenti, per arricchire e far crescere la comunità in cui si vive”. L’esempio citato è quello dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa, festeggiati oggi, 14 febbraio, che “diedero un grande impulso all’evangelizzazione di questo continente, portando il messaggio del Vangelo a coloro che non lo conoscevano, rendendolo comprensibile e vicino alla gente del loro tempo, con un linguaggio nuovo”. “Con il loro gesto e la loro testimonianza - l’omaggio del Papa - furono capaci di portare la luce e la gioia del Vangelo a un mondo complesso e ostile”.
Così, si è formata “una comunità”: “Una porzione del popolo di Dio ha cominciato a camminare in questa ampia regione del continente”. “Questo popolo di Dio in uscita - spiega Francesco - vive una storia concreta, che è come una pagina bianca da scrivere”. Non servono “risposte prefabbricate”, il monito del Papa, ma “incarnate e contestualizzate per rendere comprensibile e credibile la Verità che come cristiani ci muove e ci rende felici”. Di qui la necessità di “lasciarsi toccare dalla realtà del nostro tempo e di avere il coraggio di uscire”, facendo risuonare “nel mondo in cui viviamo, e particolarmente in questa vecchia Europa, la voce sempre nuova del Vangelo, soffocata da tante voci di morte e disperazione”.
C’è bisogno di “uomini e donne impegnati nel mondo della cultura, della politica, dell’economia”, l’appello del Papa, che “vivano la propria vocazione immersi nel mondo, ascoltando, con Dio e con la chiesa, le grida dei loro contemporanei, del popolo”. No, allora, alla “tentazione” del laico nella Chiesa: “Il clericalismo, che è una piaga che lo imprigiona nella sacrestia”, ma anche “la competitività e il carrierismo ecclesiale, la rigidezza e la negatività, che soffocano la chiamata specifica alla santità nel mondo attuale”.
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