giovedì santo
La Messa in Coena Domini ieri in Cattedrale. Il vescovo Douglas ha lavato e baciato i piedi a 12 immigrati. E poi li ha invitati a cena in episcopio
"Non facciamo nulla di strano - ha detto monsignor Regattieri -. Mettiamo in atto l'invito del Signore: ero forestiero e mi avete accolto"
![La Messa in Coena Domini, ieri pomeriggio in Cattedrale, a Cesena. Il vescovo Douglas lava e bacia i piedi a 12 immigrati. La Messa in Coena Domini, ieri pomeriggio in Cattedrale, a Cesena. Il vescovo Douglas lava e bacia i piedi a 12 immigrati.](/var/cesenate/storage/images/diocesi/la-messa-in-coena-domini-ieri-in-cattedrale.-il-vescovo-douglas-ha-lavato-e-baciato-i-piedi-a-12-immigrati.-e-poi-li-ha-invitati-a-cena-in-episcopio/2321483-1-ita-IT/La-Messa-in-Coena-Domini-ieri-in-Cattedrale.-Il-vescovo-Douglas-ha-lavato-e-baciato-i-piedi-a-12-immigrati.-E-poi-li-ha-invitati-a-cena-in-episcopio_articleimage.jpg)
La Messa in Coena Domini celebrata ieri pomeriggio in Cattedrale a Cesena ha avuto alcuni momenti di forte emozione. In particolare quando il vescovo Douglas, come fece Gesù con gli Apostoli nell'Ultima Cena, si è chinato e ha lavato e baciato i piedi a 12 immigrati.
"Rispondiamo all'invito del Signore - ha tenuto a precisare il presule alla fine della celebrazione, volendo spiegare il gesto e la presenza di tante persone di colore sull'altare - quando invitò dicendo, ero forestiero e mi avete ospitato. Questi giovani sono ospitati nella canonica di Bagnile, nel dormitorio qui accanto al vescovado e in alcune case della comunità papa Giovanni XXIII che ringrazio per avere preparato assieme questo gesto".
Poi anche un fuori programma. Al termine della celebrazione eucaristica e della deposizione del Corpo del Signore nella Cappella della Madonna del Popolo, il presule ha ospitato in vescovado per la cena tutti i giovani a cui aveva poco prima lavato i piedi (foto sotto). Una cena in compagnia assieme ai membri della casa famiglia che abita in vescovado e a Giorgio Pollastri sempre della Papa Giovanni XXIII, responsabile della comunità di accoglienza di Bagnile. Un altro momento di fraternità e di condivisione. Un gesto concreto di comunione e di fratellanza, come indicato dal Vangelo.
Nell'omelia, poco prima, monsignor Regattieri aveva indicato tre tavole: quella della memoria, il ricordare lì'Ultima Cena, quella del servizio (appunto della lavanda, di chi si mette per ultimo e serve gli altri) e quella della comunione, del mettere insieme, come un attimo dopo si è visto in episcopio. "Se così non è e così non fosse - aggiunto il vescovo Douglas - le nostre cene sono false e inutili. La tavolta/altare è la sorgente della nostra fraternità. Non disertiamola".
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