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le riflessioni di un lettore

Coronavirus. Un lettore scrive: "Alla fine di tutto la vita è fatta così. Quando meno te lo aspetti ti mette alla prova chiedendoti grossi sacrifici"

"In queste circostante - scrive l'amico-lettore  Marino Savoia - la mente è spesso occupata dalle tante incognite per questo invisibile virus. Poi resetto e penso a quelli che sono in prima linea come fossimo in guerra"

Peschi in fiore del 15 marzo scorso

Buon pomeriggio direttore, mi permetto, da semplice cittadino, di scrivere alcune mie considerazioni in questo periodo di: "io resto a casa."

Rimanere a casa mi riporta per certi versi ai primi anni '70, quando per lavoro ero nel Mare del Nord, con turni di 60 giorni a bordo e 30 a casa. La differenza sostanziale era che non c'era il Covid-19 come minaccia. La vita a bordo era scandita da 8 ore di lavoro e 8 di riposo. 

Avere questa predisposizione psicofisica mi sta aiutando in questo forzato isolamento. Saranno, data l'attuale situazione cose superflue, ma mi mancano le mie battaglie quotidiane contro le ingiustizie sociali nei confronti dei disabili in particolare, relazioni interpersonali e l'osservazione con i successivi scatti fotografici all'ambiente che mi circonda. Tutto sommato e fortunatamente la posso considerare la classica vita da pensionato ultrasettantenne in discrete condizioni fisiche di salute.

In queste circostante la mente è spesso occupata dalle tante incognite per questo invisibile virus. Poi resetto e penso a quelli che sono in prima linea come fossimo in guerra, a combatterlo in condizioni di lavoro fortemente a rischio per salvare più persone possibili, e così mi considero ancora più  fortunato.

Gli arsenali militari, capaci di polverizzare il Pianeta, a nulla servono per fermare questo potentissimo e "democratico" nemico, capace di varcare ogni confine territoriale, ideologico, politico e religioso. Va da sè che, a pagare il conto umano più salato, saranno sempre le persone più fragili e povere del Pianeta. Si legge che, in alcuni stati americani abbiano già deciso di non curare persone affette da certe disabilità. 

Nei Sacri Testi, si racconta di un diluvio universale per punire gli uomini non rispettosi delle regole divine e del Creato. Mi sono chiesto se, anche questa pandemia, può essere considerata, per certi versi, una punizione. Gli uomini, con tutte le manipolazioni che fanno contro Madre Natura (Creato), possono benissimo avere creato questo mostro che ha fermato il mondo e che miete migliaia di vittime. La natura, nel frattempo, si è rigenerata regalandoci aria più salubre. Ci servirà come lezione per un futuro e mondo diverso e più umano e solidale?

Alla fine di tutto la vita è fatta così, quando meno te lo aspetti ti mette alla prova chiedendoti grossi sacrifici di varia natura e importanza.

Sono molto colpito dalle testimonianze di tante straordinarie persone che, giornalmente, affrontano con coraggio e dedizione il proprio ruolo e missione nella società delle persone. Sono queste persone, spesso dimenticate da tutti noi e malpagati, i veri eroi protagonisti in questo difficile momento nella storia dell'umanità intera.

Teniamo botta

Marino Savoia

Carissimo Marino, grazie per queste osservazioni a cui do volentieri spazio.

Sì, teniamo botta.

A presto.

Fz

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