L'Azione cattolica sulle orme di Francesco d'Assisi

Caro direttore, sabato 8 agosto un gruppo di adulti di Azione cattolica della nostra diocesi ha vissuto ad Assisi una giornata davvero speciale.

Il desiderio di ritrovarsi, stare in amicizia dopo tanti mesi di distanziamento e insieme fare una esperienza di fede ci ha portato proprio ad Assisi, segno e simbolo di pace: “Il Signore ti dia pace” ci ricorda il saluto francescano.

Tante belle soprese e incontri sorprendenti hanno caratterizzato questa giornata.

Al mattino abbiamo visitato la basilica di san Francesco, riflettendo sulle radici della nostra fede e del nostro Battesimo attraverso riscoperta degli affreschi che ricoprono la Basilica inferiore e superiore: osservare le meraviglie dipinte da Cimabue, Lorenzetti e soprattutto Giotto ci hanno aiutato a rinnovare la nostra adesione a Gesù.

La magnifica narrazione iconografica che abbiamo ammirato sapientemente guidati da un frate del sacro convento di Assisi ci ha raccontato la vita di Francesco, alter Christus, e con lui di una pagina nuova della vita della Chiesa.

Nel pomeriggio abbiamo incontrato il vescovo Domenico Sorrentino e alcuni amici dell’Azione cattolica della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino. Come pellegrini siamo stati accolti con gioia nella sala della Spogliazione. Insieme abbiamo pregato e vissuto la bellezza di essere Chiesa. Un abbraccio virtuale ci ha fatto sentire parte di una vera famiglia e di una bella Ac sparsa per tutta Italia. 

Il vescovo ci ha raccontato che proprio lì è iniziata la nuova vita di Francesco, tra le braccia del vescovo Guido, “che lo aveva probabilmente conosciuto, se non addirittura accompagnato nel suo cammino di conversione ed ora lo accoglieva nella sua scelta decisiva. […] Questa è un’immagine di maternità della Chiesa che merita di essere riscoperta, mentre la condizione giovanile, in un quadro generale di crisi della società, pone interrogativi seri. […] I giovani hanno bisogno di essere accolti, valorizzati e accompagnati” (papa Francesco).

Ed è proprio in riferimento a questo che si aggiunge alla nostra esperienza una nuova sorpresa: la figura del venerabile Carlo Acutis, un giovane milanese, morto a 15 anni nel 2006 dopo una breve malattia che ha chiesto proprio di essere sepolto ad Assisi. Carlo il 10 ottobre 2020 sarà dichiarato beato e la sua presenza al santuario della Spogliazione sarà preziosa perché possa diventare sempre più un luogo dove i giovani “dove i giovani possano essere aiutati nel discernimento della loro vocazione” (papa Francesco). Carlo è già considerato di fatto il patrono di internet, per la sua attività informatica sul web e la passione per la Rete.

Sempre in vescovado l’ultima sorpresa: la visita al museo della memoria, luogo voluto per ricordare l’amore e il bene nella costruzione di pace in periodo di guerra. Tanti assisani, laici, religiosi, primo fra tutti il vescovo Giuseppe Nicolini, hanno saputo aiutare ebrei ed altri perseguitati ad allontanare il pericolo dei campi di sterminio nazisti. Nel museo è conservata la cappella privata di un grande campione del ciclismo italiano e giusto tra le nazioni: Gino Bartali. Egli riuscì nell’impresa più grande di aiutare durante la guerra tanti ebrei contribuendo alla falsificazione dei documenti che avrebbero dato loro la possibilità di salvarsi. “Il bene si fa ma non si dice”, ci ricorda Bartali.

Grati per questi momenti bellissimi ed edificanti, abbiamo fatto ritorno alle nostre case, nelle nostre famiglie consapevoli di dovere custodire e far fruttare quanto incontrato.

Ripartiremo proprio da qui, perché come ci ricorda il vangelo di Marco che farà da icona biblica per il prossimo anno associativo “il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti” (Mt 10,35).

L'equipe diocesana di adulti di Ac