tantissima gente in chiesa e fuori
Budrio di Longiano. Morte sul lavoro alla Martini. Il parroco don Filippo ai funerali di Nello: "Il senso del dolore ci accomuna tutti"
"Non era il momento giusto per morire, in questi giorni che anticipano il Natale e magari si pensa già di trascorrerlo con amici e parenti - ha aggiunto il sacerdote -. Il tempo è un dono che ci è dato, ma è l'oggi che ci viene dato"
Si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Budrio di Longiano i funerali di Nello Cuono Buonavolontà, il 54enne custode della Martini di Longiano deceduto sul venerdì della scorsa settimana per cause ancora tutte da accertare.
Tanto lo strazio in chiesa e fuori per i familiari, gli amici, i parenti e i tanti colleghi della Martini di Longiano (dell'azienda erano presenti anche i vertici) che hanno voluto fare sentire tutto l'affetto possibile alla famiglia in un momento di dolore immenso per una tragedia che appare assurda.
Buonavolontà lascia la moglie Emanuela e i figli Vincenzo e Flora, la mamma Flora e la sorella Maria.
In avvio di celebrazione il parroco don Filippo Cappelli ha chiesto a tutti di affidarsi a Dio "per dare un senso alle nostre lacrime".
"Questo momento è difficile di certo per voi - ha detto don Filippo nell'omelia - ma lo è anche per il prete. Non c'è il momento giusto per morire. Non c'è mai. E non c'è neppure in questi giorni che precedono il Natale, quando magari si sta pensando di trascorrerlo con amici e parenti. Invece siamo qui a piangere il ricordo del nostro Nello".
"Non ci sono parole umane per calmare questo dolore - ha proseguito il sacerdote -. Ci accomuna il senso del dolore: familiari, amici, colleghi. Sentiamo e portiamo ciascuno la fatica dell'altro. Forse questo ci può sostenere. Viviamo la fatica del dolore e la difficoltà che il Signore ci mette sulla strada".
"Anche nostro Signore Gesù Cristo ha avuto paura della morte, ma non è mai stato disperato. È quello che invoco per voi: mai la disperazione. Si muore perché si è umani, non per una tragica fatalità. Ogni momento della vita può essere il momento giusto. Quindi non rimandiamo a domani le richieste di perdono o i chiarimenti. Oggi potrebbe essere il nostro ultimo giorno. Il tempo è un dono che ci è dato, ma è l'oggi che ci viene dato".
Invece, ha concluso don Filippo, "il domani è affidarsi alla misericordia del Signore. L'amore è un dono di Dio. Il mondo non sa dare un valore alle nostre lacrime, invece il Signore le raccoglie una per una perché sa quanto sono preziose. Così come raccoglie le nostre preghiere per Nello".
Dopo il rito funebre la salma è stata tumulata presso il cimitero di Badia di Longiano.
Domani sera alla 20, in chiesa a Budrio, verrà celebrata la Messa di settimana.
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