Il caso Apea di Gatteo discusso in Regione

Il muro contro muro tra l’Amministrazione di Gatteo e i contrari alla cosiddetta Apea (Area produttiva ecologicamente attrezzata), cittadini e associazioni ambientaliste, diventa di rilievo regionale.

Il consigliere regionale Andrea Bertani (Movimento 5 stelle) ha presentato oggi in Assemblea legislativa una proposta di modifica cartografica al piano territoriale paesistico regionale, collegata a un ordine del giorno volto a impegnare la Giunta regionale alla revoca della previsione della zona Apea, oppure a rivalutarla, senza basarsi su di una “programmazione vecchia di decenni”. Le proposte sono state bocciate.

Cos’è l’Apea

I Comuni di Gatteo, Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli lo scorso dicembre hanno adottato, primi in Regione, un Piano strutturale intercomunale (Psc), uno strumento urbanistico condiviso.

Fra le previsioni del Psc, c’è l’individuazione di un’Area produttiva ecologicamente attrezzata di 250mila metri quadri, a sud del casello autostradale “Rubicone”, delimitata dalle vie Campagnola e Molino Vecchio. Per i sindaci dei tre Comuni coinvolti si tratta di un’area “strategica per tutto il territorio” con “ricadute positive a livello economico e occupazionale”.

L’area in questione è per lo più agricola con case sparse. Su 25 famiglie residenti, 22 chiedono di “stralciare dal piano urbanistico la nuova Apea”. Fra le preoccupazioni, le sorti degli insediamenti abitativi esistenti e il “rischio ambientale”.

Il botta e risposta in Assemblea legislativa

Il consigliere Andrea Bertani ha spiegato come “questo piano strutturale non provochi solo modifiche cartografiche, ma tensioni tra i cittadini. In questi mesi è stata presentata, infatti, una petizione di 1.500 firme ed è stato illustrato il problema anche con una serata dedicata al dibattito e a cui ho partecipato. I cittadini che vivono a ridosso dell'area interessata dalla futura Apea -insiste Bertani- subirebbero un danno economico, perché assisterebbero alla svalutazione delle loro abitazioni”.

A ribattere all'esponente M5s, la consigliera Lia Montalti (Pd) che ha criticato Bertani per “il metodo: i Cinque Stelle parlano solo a favore di telecamere, poi non vanno a fondo del problema. Mi stupisce che non sia intervenuto in commissione o non abbia presentato una risoluzione, che forse ci avrebbe permesso di parlarne in maniera adeguata. È vero che sono state raccolte le firme, è vero anche però che ci sono tre Comuni che hanno avviato un percorso importante. Credo che la Regione debba rispettare un iter che i comuni stanno portando avanti in maniera corretta”.

“Oltre a bocciare il nostro ordine del giorno – ha commentato Bertani – il Pd con la consigliera Lia Montalti in prima fila, ha cercato di fermare la discussione su quest’argomento in aula. Un particolare che la dice lunga su quale sia la difficoltà del Pd a prendere una posizione chiara e netta contro questo assurdo progetto e che di fatto smentisce quella seppur lieve disponibilità al confronto che c’era stata fino a questo momento. Hanno gettato la maschera”.