Editoriale

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L'editoriale della settimana

La responsabilità, cui si fa continuo riferimento, senza una chiara consapevolezza di sé e di appartenenza a una storia più ampia rischia di smarrirsi sulla strada delle buone intenzioni

Visti i ritmi cui siamo abituati a lavorare, tutti quanti, la necessità di dedicarsi ad altro diventa una esigenza irrinunciabile. Non per estraniarsi dalla vita ordinaria, ma per liberare la mente dalle solite preoccupazioni e tenerla impegnata con attività in altri momenti impraticabili. No, quindi, all’ozio. Sì, invece, al tempo impegnato

Con un crollo delle nascite del 4,5 per cento rispetto all’anno precedente, ci siamo posizionati al punto più basso in assoluto dall’Unità d’Italia a oggi. Poco più di 420 mila bambini, con una diminuzione di oltre 19 mila unità, cui si sommano oltre 182 mila cancellazioni di cittadini trasferitisi all’estero

Non è un obbligo per una Diocesi avere un giornale. E neppure una tv, una radio e una presenza online. Rappresenta di certo una enorme possibilità. I mass media sono una frontiera. Permettono di arrivare dove spesso la parola della Chiesa, e dei suoi pastori, non arriva

Siamo alle solite, Calimero. Così recitava un vecchio spot ai tempi di Carosello. Calza a pennello questo refrain per le vicende che anche in questi primi torridi giorni dell’estate 2020 stanno scuotendo il governo Conte 2

È il momento di investire, senza tentennamenti, puntando sui giovani. È ora anche di semplificare la macchina pubblica, rendendola più snella, meno farraginosa, a servizio di tutti

Tanta gente martedì mattina, in piazza della Libertà, a Cesena, per il funerale del vescovo Lino deceduto venerdì scorso. Ha presieduto la liturgia funebre il vescovo Douglas

C’è una priorità, credo, che debba essere messa in cima a tutto. In queste lunghe settimane di isolamento me ne sono reso conto in maniera particolare e qualcuno comincia a dirlo con una certa insistenza. Qui vorrei portare il mio mattoncino. Parlo dei giovani. È su di loro che occorre investire. Ora è il tempo della ricostruzione

Fatichiamo nel raccapezzarci, come ognuno di noi può confermare. Prendiamo come esempio il distanziamento sociale. Di quanto è con precisione? Un metro? Oppure due? O meglio uno e mezzo? E se si va in bicicletta? Diventa di cinque? Se si sta sotto l’ombrellone è di 12 metri quadrati? A Messa, invece, quanto è? E al ristorante? 

Le parole di papa Francesco vanno diritte al cuore. Domenica scorsa ha parlato di orfanezza. Stranissimo e bellissimo al tempo stesso. Un termine inconsueto, di quelli che usa Bergoglio, in un italiano intriso di umanità