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Una tariffa idrica agevolata per i comuni montani, la proposta di Bagno

Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani: questa la proposta per contrastare la crisi economica da Coronavirus che il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini ha avanzato al Presidente della Regione Emilia-Romagna

Una tariffa idrica agevolata per i comuni montani, la proposta di Bagno

Tariffa idrica agevolata per tutti i comuni montani: questa la proposta per contrastare la crisi economica da Coronavirus che il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini ha avanzato al Presidente della Regione Emilia-Romagna per sostenere imprese e cittadini della montagna.

"Il tema – precisa Baccini – è quello delle modalità di applicazione della legge regionale 25/99 in materia di tariffa agevolata del Sistema Idrico Integrato per le zone montane. Nella sostanza, la questione verte sulla mancata applicazione della predetta agevolazione a tanti comuni classificati come “totalmente montani”, in forza di un’interpretazione di Atersir, che è palesemente erronea ed ingiusta, tanto da porsi in violazione della stessa Legge Regionale e tale creare iniquità sostanziali tra cittadini ed imprese con medesimi diritti ed interessi legittimi. La questione non nasce oggi ma è già stata portata all’attenzione di Atersir, che ha provveduto a precisare che l’applicazione dell’agevolazione tariffaria è da ricondurre alla sussistenza di “particolari condizioni di disagio socio/economico”, consistenti nel “più elevato indice di vecchiaia e la più alta percentuale di ultrasessantacinquenni con l’indice di dipendenza economica maggiore”. Su questa base, l’agevolazione oggi viene applicata solo per i Comuni di Portico e San Benedetto, Premilcuore, Tredozio e Verghereto".

Una lettura che non convince il primo cittadino di Bagno: "Continuo a ritenere che una simile impostazione, fondata essenzialmente su criteri socio/economici – e non sulla base delle fasce territoriali con proprie esigenze di tutela delle zone montane sulle sorgenti e sulle risorse idriche, nonché sulla tipologia di utenza e fasce di consumo – non risponda alla ratio del dettato normativo in parola, con conseguente illegittimità di applicazione della stessa, ma soprattutto ingiustizia e disparità di trattamento. L’ipotesi subordinata sarebbe quella di introdurre nella legislazione regionale uno strumento utile per garantire ai Comuni montani specifiche risorse attraverso un sistema che tragga una percentuale della tariffa idrica pagata da tutti cittadini (senza che questa venga aumentata) e la faccia “ritornare” agli Enti montani. Il concetto che ne sta alla base è quello per cui un parte della tariffa idrica venga destinata alla tutela di quei territori in cui la risorsa idrica si produce, ciò che sarebbe utile e necessario sia per la tutela della produzione della risorsa, di cui ne beneficiano tutti i cittadini e le comunità di pianura, sia per la messa in sicurezza del territorio montano, che oggi rappresenta una piaga difficilmente arrestabile se non con azioni concrete, strutturate e rapide".

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