Cesena
stampa

parrocchie

Calabrina festeggia la fine dei mutui per la chiesa

Ieri, domenica 26 maggio, la festa di ringraziamento

Calabrina festeggia la fine dei mutui per la chiesa

Ieri, domenica 26 maggio, la comunità di Calabrina ha concluso una tappa fondamentale per la parrocchia: l’ultimazione della costruzione della chiesa con la fine del pagamento dei mutui.

Per l'occasione sono state lette alcune note sulla storia della chiesa, che qui riportiamo. 

"La parrocchia è nata nel 1961, voluta dal vescovo Gianfranceschi che incaricò don Alberto Benedettini di costruire un primo locale, poi ampliato per ospitare la canonica. Allora la chiesa era in un sotterraneo. L’opera pastorale iniziale di don Alberto e di don Onerio poi per ben 17 anni, portarono alla crescita di una comunità viva che accolse don Ettore alla fine del 1979 facendogli trovare una nuova famiglia".

"Col passare degli anni, don Ettore ha sentito il grande desiderio di costruire una casa degna al Signore per poterlo celebrare ancora meglio. Non che la chiesa faccia la comunità ma perché evidentemente, come diceva don Ettore in occasione della posa della prima pietra (19 settembre 1993), “questo popolo ora ha deciso di costruire anche l’edificio chiesa perché sia segno e richiamo di questa Presenza reale”. E continuava dicendo, sempre in quell’occasione: “L’incontro con Dio è personale, ma avviene nella comunità e attraverso ad essa. ….. Qui la vita nei passaggi più importanti viene ricondotta alla sua verità, alla passione di vivere e alla possibilità di comunicare a tutti ciò che abbiamo incontrato”.

È impossibile descrivere quante persone furono coinvolte in questa avventura. "Chi ha avuto la grazia di vivere quei momenti - scrivono oggi i parrocchiani - ha potuto assaporare davvero cosa significa lavorare tutti per un solo obiettivo: costruire un tempio al Signore. Ognuno per ciò che era nelle sue possibilità e competenze.  È arcinoto il fatto che ogni singolo mattone di questo edificio sia passato dalle mani di tanti di noi che hanno trascorso diversi sabati a pulirli, uno ad uno. Ma di esempi di collaborazione se ne potrebbero portare una infinità col rischio di tralasciarne altrettanti."

Il 9 novembre 1996, finalmente, si è celebrata la dedicazione dell'edificio al patrono San Marco Evangelista e don Ettore sempre in quella occasione si pose questa domanda rispondendo prontamente: “Ma Cristo adesso dov’è? È là dove uomini sono raccolti insieme da Lui e vivono una compagnia, una compagnia che diventa amicizia, così da renderlo presente.”

Una domanda quella del caro don Ettore "che potremmo farci ancora oggi, a distanza di anni - continuano i parrocchiani - perché una compagnia per diventare amicizia andrebbe coltivata. Manteniamoci saldi nella preghiera, grati a tanti per l’aiuto di tutti questi anni senza dimenticare anche il sostegno ricevuto dopo la prematura morte di don Ettore, di don Renato Pagliarani e don Rino Casali".

"Mattone su mattone viene su una grande casa” e - concludono - nonostante la fatica, sappiamo bene che, come dice la canzone, “è il Signore che ci vuole abitare con te” con noi e con tutti coloro che impareremo ad accogliere". 

Nelle fotografie, qualche momento della celebrazione di ringraziamento

WhatsApp Image 2024-05-27 at 12.32.36 (2)
WhatsApp Image 2024-05-27 at 12.32.36 (1)
WhatsApp Image 2024-05-27 at 12.32.35 (1)
Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Calabrina festeggia la fine dei mutui per la chiesa
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento