Cesena
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Verso le elezioni amministrative

Compagnia delle opere, tante sollecitazioni ai candidati sindaco

Gli imprenditori della Cdo hanno stilato un manifesto in nove punti. Alla base di tutto, e non poteva essere diversamente, la sussidiarietà

Compagnia delle opere, tante sollecitazioni ai candidati sindaco

Un contributo per la città di Cesena, in vista delle elezioni amministrative, basato sui propri valori di riferimento, a partire dalla sussidiarietà. A stilarlo, in un documento in nove punti, sono gli imprenditori della Compagnia delle opere (Cdo) di Cesena. Un testo pensato prima di tutto per i cittadini, ancor prima che per i candidati, per stimolare la partecipazione e l’esercizio del voto in modo consapevole.

Il manifesto è stato presentato alla stampa questa mattina a Hubo, spazio di coworking in via Cavalcavia, dal presidente di Cdo Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara) Massimiliano Montalti, affiancato dal direttore di Cdo Romagna e Cdo Rimini Luca Lombardi, da Paolo Baldisserri di “Famiglie per l’accoglienza” (referente Cdo per le opere sociali) e dall’ex insegnante e storico Fabrizio “Fizio” Foschi.

«La Compagnia delle opere riunisce imprenditori e professionisti impegnati per il bene comune» ha esordito Montalti. Ed è con questo spirito che la Cdo di Cesena ha preparato un “volantone” in nove punti: «Non possiamo ignorare il tema della politica, bisogna esprimere un giudizio. E siamo scandalizzati dal fatto che tante persone nella nostra città non se ne interessino. Non è un caso se, al primo punto, abbiamo citato papa Francesco, nel suo discorso a Cesena sulla buona politica e la necessità di inclusione e partecipazione».

I punti del manifesto sono: la politica ci interessa; la nostra presenza al servizio di tutti; Cesena, com'era e com'è; un metodo necessario: la sussidiarietà; centralità della famiglia; emergenza educativa, sicurezza e orientamento al lavoro; una comunità solidale; riqualificazione urbana e cultura; responsabilità dei cattolici.

Punti legati tra loro da un fil rouge ineludibile: «Governare per il bene comune – ha sottolineato Paolo Baldisseri –  valorizzando quel che di buono c'è già». Il presidente di “Famiglie per l’accoglienza” ha ricordato anche le tante famiglie ucraine ospitate allo scoppiare della guerra e supportare in loco da un gran numero di associazioni, oltre alla straordinaria mobilitazione popolare di fronte all’alluvione e all’impegno dei volontari del Donacibo nelle scuole. Esempi di vitalità della società civile organizzata: «Un metodo per affrontare la realtà rimboccandosi le maniche, con impegno responsabile».

Baldisserri ha assicurato che la Cdo valuterà i candidati sui programmi, senza preclusioni ideologiche: «Bisogna però che indichino una strada di speranza per il futuro dei giovani, mettendoli in grado di scommettere sulla propria felicità, affrontando la sfida grande, imprevedibile e bella del diventare padri e madri, con un progetto di vita comune. Bisogna bloccare l’inverno demografico, in una società in cui i più giovani non pensano a fare figli. Per questo servono forti sostegni alla genitorialità, dagli asili nido alla conciliazione dei tempi, dal lavoro femminile ai padri che vogliono prendersi congedi. Ci sono Comuni virtuosi in regione, penso a San Lazzaro di Savena, nel bolognese. Anche a Cesena è possibile attuare politiche di questo genere, la prossima amministrazione dovrà metterci testa, cuore e investimenti».

L’attenzione all’Amministrazione futura non lascia comunque indietro un giudizio su quella uscente: «Bisogna dire chiaramente che il giudizio della Cdo sull'operato amministrazione di Cesena non è positivo» ha esordito Fabrizio Foschi. «Chi vive non può dare in giudizio politico, nella vita di tutti i giorni: andando al mercato o cercando un’abitazione».

Foschi ha posto l’accento, una volta di più, sulla sussidiarietà: «In molti dicono che la politica sia la risposta delle istituzioni ai bisogni dei cittadini. Noi rifiutiamo questa visione. La politica è l'aiuto che le istituzioni possono dare ai cittadini che si auto organizzano per rispondere ai bisogni che la vita pone».

L’esempio più chiaro è quello dell’alluvione dello scorso anno: «Nella tragedia i volontari si sono auto organizzati, perché aiutare era urgente e importante. La città è l'insieme degli ambienti e delle solidarietà, una comunità di destino. Quando parliamo di cittadini organizzati non ci riferiamo a comitati o  gruppi che si riuniscono per problemi ai marciapiedi o alle strade. Facciamo riferimento a cittadini organizzati per bisogni fondamentali, gente che legge il bisogno altrui e si organizza per dare risposta a questo. Un modo di fare che è ben lontano da chi vive la politica come protesta o come promessa».

Altre critiche sono state riservate poi al modo di amministrare Cesena degli ultimi anni: «Mi soffermo su due punti: l’assenza di visione strategica e l’incapacità di fare fermentare le realtà di risposta ai bisogni che nascono dal basso. Spesso ci si trova di fronte a decisione che sono già prese».

Una stoccata alla Giunta uscente è arrivata anche da Baldisserri: «Pensiamo all’importante collaborazione che offrono le parrocchie con i loro centri estivi. I contributi comunali negli ultimi anni sono sempre calati».

Il manifesto della Cdo di Cesena sarà diffuso “a pioggia” tanto tra i candidati quanto tra i cittadini. Con un occhio di riguardo al mondo cattolico: «In un incontro della scuola di Dottrina sociale della Chiesa – ha aggiunto Foschi – il vescovo Douglas Regattieri, parlando della delibera regionale sul suicidio assistito, ha espresso un giudizio pesante su certi cattolici impegnati in politica. Noi siamo pronti a confrontarci con tutti i cattolici, e non, che si riconoscono nella Dottrina sociale della Chiesa e in questo modo di fare politica. Chiunque ritenga che la vita non debba essere buttata via, non può non impegnarsi. Questo deve essere l'inizio di un lavoro».

Il manifesto della CDO di Cesena:

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