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emergenza sanitaria ed economica

Coronovirus, l'appello di Rete Pmi: “Sii responsabile, paga i fornitori”.

E’ il messaggio lanciato da Rete Pmi Romagna affinchè l’attuale emergenza non inneschi effetti domino che mettano tutto il sistema economico in ulteriore difficoltà

L'assemblea di Rete Pmi (Masterfoto)

Rete Pmi Romagna ha inviato alla stampa una lettera aperta che contiene un appello chiaro: occorre pagare i fornitori altrimenti si rischia il collasso prima della ripresa. In ogni caso i momenti saranno e sono difficilissimi per tutti.

Di seguito il testo.

Il nostro Paese, l’Europa e il mondo intero stanno vivendo una situazione davvero difficile, senza precedenti nell’era moderna. Stiamo combattendo contro un nemico invisibile che ci costringe all’allontanamento sociale, all’interruzione delle relazioni, all'impossibilità di dedicarci alle nostre attività lavorative, ma che soprattutto sta causando molte, troppe vittime. E' ovvio che in momenti come questi la prima cosa che deve essere salvaguardata è la vita delle persone.

E’ un contesto difficilissimo anche sotto il profilo economico: la chiusura di tante attività sta mettendo in ginocchio il Paese, ma c’è un aspetto che riteniamo vada evidenziato per non peggiorare le cose: stiamo arrivando al primo fine mese da quando ha avuto inizio l’emergenza e già serpeggia in alcuni il pensiero di non pagare i fornitori. Siamo perfettamente consapevoli che non sia facile, tutti stiamo vivendo le difficoltà del momento e l’incertezza del domani, ma riteniamo che in contingenze problematiche come quella attuale, sia indispensabile manifestare concretamente senso di responsabilità imprenditoriale.

Per questo, il Consiglio direttivo di Rete Pmi Romagna, che in questo periodo complesso si riunisce (in remoto ovviamente) ogni settimana per confrontarsi, condividere e individuare percorsi che possano essere di supporto alle imprese, ha deciso di adottare e diffondere, fra le associate e non solo, un comportamento etico, lanciando il messaggio “Sii responsabile, paga i tuoi fornitori”, e invitando ad onorare le scadenze, per non innescare un effetto domino che metterebbe tutto il sistema economico ulteriormente in difficoltà.

Siamo  consapevoli che questo possa farlo chi ha le spalle più robuste e che non sarà possibile per tutti continuare, se l’attuale situazione di quasi-fermo produttivo dovesse protrarsi a lungo, ma intanto l’invito è quello – per chi può - di rispettare le scadenze. Lo abbiamo già vissuto con la crisi del 2008, abbiamo visto “il danno nel danno” che è stato causato allora, impariamo dal passato, siamo solidali e adottiamo un comportamento etico: paghiamo i nostri fornitori.

Naturalmente, più la situazione si protrarrà, più le difficoltà aumenteranno, causando cali di fatturato e mancanza di liquidità più o meno consistenti: in un modo o nell’altro, nessuno ne sarà indenne. Per questo è essenziale dare liquidità alle imprese: il decreto “Cura Italia” ha di recente messo in campo strumenti che consentono di sospendere le rate mensili dei finanziamenti bancari ottenuti dalle imprese fino al 30 settembre, con una  implementazione del Fondo di Garanzia. E’ inoltre operativa la moratoria Abi sui mutui alle imprese, il plafond di Cassa Depositi e Prestiti e anche i singoli Istituti di Credito hanno adottato misure per supportare le imprese. La gestione della finanza aziendale è fondamentale ora più che mai, per cui è opportuno fare ricorso agli strumenti a disposizione per dare ossigeno alle attività. Occorre altresì che le imprese più solide rispettino le scadenze di pagamento, il che di per se stesso rappresenta un modo per supportare le imprese più fragili  e con esse mantenere in vita intere filiere produttive che potremmo non ritrovarci più una volta superata l’emergenza.

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