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Imprese multiservizi, massiccia adesione allo sciopero
A Cesena l’80 per cento dei lavoratori delle imprese di pulizie hanno scioperato venerdì 31 maggio per sostenere il rinnovo del loro contratto di lavoro.
A Cesena l’80 per cento dei lavoratori delle imprese di pulizie con appalti pubblici e privati hanno scioperato venerdì 31 maggio per sostenere il rinnovo del loro contratto di lavoro. Lo rende noto la segreteria territoriale di Fisascat Cisl.
Grande soddisfazione nel sindacato per la partecipazione dei lavoratori allo sciopero proclamato per il personale a cui è applicato il contratto nazionale multiservizi e impiegato con appalto negli ospedali, nelle caserme e presso privati.
Nel territorio cesenate l’adesione degli addetti è stata massiccia, registrando una media dell’80 per cento con punte del 100 per cento. Si tratta di uno dei settori più difficili da rappresentare perché molto frammentato, soggetto all’andamento degli appalti e a volte alle prese con cooperative che di cooperativo hanno ben poco.
I lavoratori del cesenate non solo si sono astenuti dal lavoro, ma hanno anche partecipato numerosi alla manifestazione nazionale che si è tenuta a Roma. Un pullman pieno di addetti del comparto è partito per la capitale, in particolare erano presenti i dipendenti della società Formula Servizi.
“Le ragioni dello sciopero stanno nel fatto che il rinnovo del contratto nazionale è fermo da 6 anni – afferma Gianluca Bagnolini, segretario generale Fisascat Cisl Romagna – proprio quando nel Paese c’è una discussione sui salari troppo bassi per sostenere i consumi.”
“Inoltre – prosegue il sindacalista – abbiamo voluto contestare le norme previste nel cosiddetto Decreto sblocca cantieri che prevedono di allargare la percentuale dei subappalti e di riproporre le gare assegnate con il criterio del massimo ribasso. In questo modo si corre un reale rischio di aumentare le irregolarità, il dumping contrattuale, l’insicurezza nei luoghi di lavoro e le infiltrazioni malavitose.”
“E’ un settore dove lavorare è davvero difficile – dichiara Bagnolini - spesso i lavoratori ci dicono che vengono apostrofati dai loro datori di lavoro con frasi del tipo se vi lamentate quella è la porta oppure fuori abbiamo la fila di chi chiede un lavoro.”
“Lanciamo un appello a quelle imprese e cooperative sane - conclude il rappresentante Fisascat Cisl Romagna - perché si attivino presso le loro associazioni, LegaCoop, Confcooperative e Confindustria, in quanto non è ammissibile che un contratto sia fermo da sei anni e perché anche in questo settore sia assicurata la dignità alle persone che lavorano.”
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