"Voi siete tutti fratelli"

Giornata di preghiera, formazione e condivisione quella vissuta sabato scorso presso la colonia Schuster di Cesenatico, in occasione della tradizionale Assemblea per operatori della carità.

Dopo la celebrazione eucaristica, il vescovo Douglas ha guidato i presenti in una ricca riflessione sul tema “Voi siete tutti fratelli”, che ha avuto come riferimento il documento Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune sottoscritto da papa Francesco insieme al grande imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb in occasione del loro incontro ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019. Quello di riconoscersi fratelli di uno stesso Padre è la condizione indispensabile per costruire un mondo dove i valori della pace, del dialogo, dell’incontro nell’accoglienza reciproca sono cercati e vissuti oltre ogni motivo di divisione. Sono valori sanciti anche da tutti i documenti (carte, statuti, costituzioni …) che regolano la convivenza umana.

Certo le ragioni di una fede religiosa ne amplificano e potenziano il significato e la necessità di perseguirli. “Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani”, si afferma nel documento citato. Pensare le differenze come frutto di “una sapiente volontà divina” è certamente inusuale, ma profondamente vero. Il vescovo ha poi elencato una serie di motivi per aiutare gli altri: la compassione (con-patire), la solidarietà, il bisogno che abbiamo gli uni degli altri, anche la convenienza e, sopra tutti, il comandamento evangelico dell’amore a Dio e al prossimo, declinato nella sua concretezza nel cap. 25 di Matteo.

Nel pomeriggio, più sul piano formativo-operativo, Isabella Mancino, operatrice Caritas di Rimini, referente degli Osservatori povertà e risorse a livello regionale ha aiutato l’assemblea a trovare le motivazioni vere e profonde per quel lavoro che, partendo dall’ascolto, si traduce nella raccolta quanto più diffusa e completa dei dati relativi ai bisogni incontrati e ai servizi erogati. È un lavoro che rischia di essere visto come un inutile appesantimento burocratico, ma che al contrario è fondamentale “per fare bene il bene”, come recitava il titolo dell’intervento di Isabella. Una giornata veramente bella, per partire con il piede giusto in questo anno pastorale da parte di tanti volontari impegnati nel servizio della Carità.