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Col caldo tornano le cavallette

Coldiretti Forlì-Cesena lancia l'allarme

Col caldo tornano le cavallette

 

Con il caldo record tornano anche le cavallette facendo strage di frutta ed erba medica. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che segnala, tramite comunicato stampa, come gli sciami stiano attaccando campi e frutteti in Emilia Romagna dopo che le temperature elevate e la mancanza di pioggia hanno favorito la proliferazione massiva di quello che è uno degli insetti più temuti dagli agricoltori. Nel Faentino le cavallette divorano non solo le coltivazioni di erba medica e foraggi ma anche la frutta in maturazione sugli alberi, in primis pesche, susine e albicocche tardive.

Una vera e propria calamità che sta spingendo gli agricoltori – spiega ancora Coldiretti nella nota stampa - ad accelerare nelle operazioni di raccolta per evitare di perdere l’intera produzione, proprio nel momento in cui le aziende cercano faticosamente di rialzarsi dopo la devastante alluvione dello scorso anno. Sul territorio Coldiretti ha subito avviato con le aziende associate un monitoraggio approfondito per individuare i vari focolai e sollecitare l’intervento delle istituzioni locali per limitare i danni ed evitare che il problema si diffonda ad altre zone.

Le cavallette essendo polifaghe – sottolinea la Coldiretti – colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma anche orti e giardini provocando una vera catastrofe biologica che rischia di mettere in ginocchio centinaia di aziende ma anche allevamenti che in pochi giorni vedono sparire il foraggio necessario per gli alimenti costringendoli ad ulteriori spese per l’acquisto del mangime.

Il ritorno delle cavallette è solo l’ultimo effetto dei cambiamenti climatici che hanno causato la diffusione di insetti alieni in Italia provocando danni per oltre un miliardo all’anno all’agricoltura con gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. Si va dalla cimice asiatica – conclude Coldiretti - alla Popillia japonica che distruggono frutteti e vigneti, dalla Drosophila suzukii, “golosa” di ciliegie, mirtilli e uva, al cinipide galligeno che ha fatto strage di castagni, dal Bostrico Tipo, il “killer” del bosco nell’arco alpino fino al punteruolo rosso che ha decimato le palme, mentre il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida) attaccano gli alveari. 

Le infestazioni di cavallette, con vari livelli di gravità, stanno interessando da alcuni anni l'intera fascia collinare e pedecollinare romagnola, da Castrocaro fino alla valle del Savio. Si tratta di popolazioni di Calliptamus italicus, una specie autoctona generalmente meno dannosa rispetto a quella che sta creando danni in Sardegna. Tuttavia, nel territorio della provincia, le coltivazioni di erba medica e le orticole negli scorsi anni sono tra le più colpite, con danni significativi alle produzioni, anche a nuovi impianti di vigneti, dove i germogli sono stati interamente divorati, obbligando gli agricoltori a nuovi impianti questo comporta non solo la perdita del raccolto corrente, ma anche il rallentamento del ciclo produttivo della successiva annata. 

La lotta alle cavallette deve essere avviata immediatamente dopo la schiusa delle uova, quando le fasi giovanili sono ancora concentrate in aree limitate e prima che gli insetti adulti si disperdano. Le fasi giovanili delle cavallette dei prati sono presenti da metà maggio fino a fine giugno, periodo durante il quale è essenziale effettuare trattamenti localizzati. 

Il successo del contrasto alle cavallette dipende quindi fortemente dalla sensibilità e dalla partecipazione di tutti però: agricoltori, cittadini, associazioni ed enti pubblici. La tempestiva individuazione dei focolai di giovani cavallette e l'esecuzione rapida dei trattamenti localizzati sono cruciali. Intervenire in modo capillare su aree limitate oggi può ridurre significativamente disagi e danni. 

Il Settore Fitosanitario e Difesa delle Produzioni della Regione Emilia-Romagna, in seguito alle numerose e continue richieste di attenzione e segnalazione da parte di Coldiretti Forlì-Cesena, ha elaborato vari strumenti di supporto a disposizione di tutti i soggetti coinvolti per scopi informativi, divulgativi e per la segnalazione dei focolai di infestazione. 

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