Emergenza sanitaria
Coronavirus, Bassetti: “Non si può far fare a tutti una quarta dose in autunno”
L’infettivologo ospite di Tv2000: “Gli altri Paesi non sono cretini. In Italia crediamo di avere la scienza infusa”
"Non possiamo dire quarta dose per tutti in autunno. Attenzione a dare delle informazioni, come ho sentito dare ieri anche da parte del ministro, con queste fughe in avanti. Non sappiamo con che vaccino ci vaccineremo, se sarà lo stesso o sarà uno per le varianti". Lo ha detto il primario della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, a Tv2000 ospite del programma "Il mio medico".
“Penso che bisognerebbe mantenere il discorso sui vaccini e la quarta dose - ha aggiunto il professor Bassetti - più tra noi medici ed esperti, ed evitare di fare queste boutade giornalistico-televisive. Per quanto riguarda i fragili sapevamo che ci sarebbe stato bisogno di una dose ogni sei mesi. Ed è quello che hanno fatto altri Paesi. Quindi non troppo vicino alla terza. Una dose ogni sei mesi, per chi ha un sistema immunitario fragile o chi ha problemi, funziona e serve a tenere vive le difese”.
“Dobbiamo finirla - ha concluso il professor Bassetti a Tv2000 - col concetto che ogni volta che si aprono l’Inghilterra, la Svizzera, la Spagna, il Portogallo, i Paesi nordici, gli diamo dei cretini. In Italia crediamo di avere la scienza infusa e gli altri no. Io ho un grande rispetto dei colleghi inglesi, che ci hanno insegnato a fare le malattie infettive e l’igiene pubblica. Come ho un grande rispetto degli svedesi e dei portoghesi e gli spagnoli. Usciamo dalla logica italiana per cui gli altri non sono capaci e siamo noi gli unici ad aver gestito bene la pandemia”.
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