emergenza sanitaria
Coronavirus, Ministero Salute: “Rt nazionale a 1,01. In alcune zone del Paese circolazione di Sars-CoV-2 ancora rilevante”
In Italia attualmente 12.456 persone positive (+231 nuovi casi) e 196.483 guariti. Per l'istituto superiore di Sanità è opportuno "mantenere le misure di prevenzione e controllo"
Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Sars-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa nel periodo 29 giugno-12 luglio di 4,6 per 100.000 abitanti.
A livello nazionale, si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale uguale 1,01, sebbene sia inferiore ad 1 nel suo intervallo di confidenza minore.
Sono i dati salienti del monitoraggio sulla situazione Covid-19 relativo al periodo 29 giugno-12 luglio 2020 dal quale emerge che “la trasmissione nel nostro Paese è stata sostanzialmente stazionaria nelle scorse settimane”. Poiché, “oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell’infezione vengono segnalati sul territorio nazionale alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine”. Viene ribadito come “l’epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa. Si segnala in alcune Regioni/PPAA la presenza di nuovi casi di infezione importati da altra Regione e/o da Stato estero. Si conferma perciò una situazione epidemiologica estremamente fluida”.
Dal monitoraggio emerge che le stime Rt tendono a fluttuare in alcune Regioni/PPAA in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. “Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime superiori ad 1 in sei Regioni dove si sono verificati recenti focolai”: si tratta di Veneto (1,61), Toscana (1,24), Lazio (1,23), Lombardia (1,14), Emilia Romagna e Piemonte (1,06). Il report conferma che “persiste l’assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali”.
Seppur in diminuzione, in alcune realtà regionali continuano a essere segnalati numeri di nuovi casi elevati. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante”.
“La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento permette una più tempestiva identificazione e assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione”, viene sottolineato, aggiungendo che “non sorprende pertanto osservare un numero ridotto di casi che richiedono ospedalizzazione in quanto, per le caratteristiche della malattia Covid-19, solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus Sars-CoV-2 sviluppano quadri clinici più gravi”. La situazione viene considerata “complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/PPAA”.
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Riguardo ai dati diffusi oggi dal ministero della Salute, in Italia ci sono attualmente 12.456 positivi per Covid-19, 17 in meno rispetto a ieri. Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 243.967, con un incremento nelle ultime 24 ore di 231.
Tra gli attualmente positivi, 50 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 3 pazienti rispetto a ieri. 771 persone sono ricoverate con sintomi, con un incremento di 21 pazienti rispetto a ieri. 11.635 persone, pari al 93,4 per cento degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri, i deceduti sono 11 e portano il totale a 35.028, mentre il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 196.483, con un incremento di 237 persone rispetto a ieri. L’incremento nelle ultime 24 ore dei tamponi effettuati è pari a 50.767.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 7.421 in Lombardia, 1.228 in Emilia-Romagna, 856 in Piemonte, 852 nel Lazio, 502 in Veneto, 318 in Toscana, 272 in Campania, 186 in Liguria, 158 in Sicilia, 155 nelle Marche, 119 in Abruzzo, 101 nella Provincia autonoma di Bolzano, 96 in Friuli Venezia Giulia, 70 in Puglia, 69 in Calabria, 16 nella Provincia autonoma di Trento, 12 in Umbria, 10 in Sardegna, 8 in Molise, 5 in Basilicata e 2 in Valle d’Aosta.
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