Emergenza sanitaria
Coronavirus, per la sesta settimana consecutiva aumentano i nuovi positivi
Nella settimana dal 15 al 21 novembre il Rubicone ha registrato un tasso di incidenza nuovi casi su 100 mila abitanti superiore a 250. In terapia intensiva 12 pazienti
Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 15 al 21 novembre (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 2.775 positività (6,0%) su un totale di 46.516 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+960).
Cresce il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni /100.000 abitanti e tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna presentano tassi superiori a 100 ed in particolar modo quelli di Forlì e Rubicone che hanno tassi superiori a 250.
Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da Covid, che ci pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 136 pazienti, di cui 12 in terapia intensiva. Questo aumento è comunque inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tornano ad aumentare anche i decessi che sono stati 13 negli ultimi sette giorni. Questa settimana si è verificato un focolaio nelle strutture ospedaliere. In continuo aumento il numero dei soggetti vaccinati nei centri vaccinali aziendali (al 22 novembre 836.800 con prima dose e 755.843 con seconda dose e 85.867 con terza dose a cui vanno aggiunte 76.083 dosi somministrate dai MMG).
“Anche questa settimana - commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna - i dati confermano una maggior circolazione del virus, che si traduce in un aumento delle nuove positività e dell’occupazione dei posti letto, in particolare nei reparti Covid ordinari. In una fase di recrudescenza come quella a cui stiamo assistendo ora, ovunque, è necessario accelerare sulle terze dosi del vaccino ma anche insistere sulla somministrazione delle prime e seconde dosi perché i vaccini sono il modo migliore per frenare l’epidemia e metterci al riparo dallo sviluppo della malattia nella sua forma più seria. E a chi avesse ancora dubbi sull’efficacia delle vaccinazioni, dico di osservare con attenzione i dati di oggi rispetto a quelli della stessa settimana dell’anno scorso, quando eravamo per di più in presenza di forti restrizioni. Un anno fa avevamo 3969 nuovi casi rispetto ai 2775 attuali, si contavano una media settimanale di ricoveri pari a 503 contro quella attuale che è di 112 e una media di ricoveri in terapia intensiva pari a 43 a fronte della media attuale che è 6. Non c’è dubbio, la differenza più significativa oggi è riscontrabile nella malattia grave grazie all’effetto della protezione del vaccino. Ma allo stesso tempo, contano eccome anche tutte le misure di prevenzione individuali: continuiamo ad osservarle con rigore, siamo in una fase delicata, in cui molto dipende da noi e dai nostri comportamenti. Il ritorno passo dopo passo alla vita di relazione pre-Covid nella sua interezza è direttamente proporzionale alla percentuale di popolazione che aderirà alla campagna vaccinale. Di fronte alla sfida che la realtà ci propone dobbiamo comportarci come una comunità (l’apporto del singolo al valore per tutti)”.
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