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Spence (premio Nobel) a Fattore R: "La campagna vaccinale a buon punto è una buona notizia per voi"

“Dobbiamo pensare a progetti non per le prossime elezioni di domani, ma per i prossimi 10, 20, 30 anni – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - per una crescita che dovrà essere costante per gli anni a venire"

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefanno Bonaccini, dialoga con il giornalista Gianluca Semprini

“Piccolo è bello, ma disconnesso no”. L’ha detto questa mattina il premio Nobel Michael Spence intervenendo, con un collegamento registrato, alla quinta edizione di Fattore R che si è tenuto in presenza al Grand Hotel di Rimini, con la possibilità di poterlo seguire anche da remoto.

La Romagna, il fattore R appunto, è stata al centro di tutti gli interventi della mattinata che anche quest’anno è stata promossa da Cesena Fiera, sotto la regia del manager Lorenzo Tersi e del presidente Renzo Piraccini. Ha condotto i lavori il giornalista Gianluca Semprini che ha incalzato tutti gli intervenuti con domande anche sulla più stretta attualità. Come ha fatto in conclusione di evento, quando ha chiesto al presidente della giunta regionale, Stefano Bonaccini, se aveva notizie di blocchi alle attività, visto il primo giorno di richiesta del Green pass in tutti i luoghi di lavoro. “Al porto di Ravenna sono tutti a lavorare”, ha risposto Bonaccini, aggiungendo di non avere notizie di particolari criticità. Sul futuro dell’esecutivo ha aggiunto: “Mi auguro che Draghi rimanga il più a lungo possibile”. Poi non si è saputo trattenere e ha proseguito. “Sapete con quanti governi abbiamo interagito quando sono stato, per cinque anni e mezzo, a capo della Conferenza Stato-Regioni? Con cinque governi diversi. Ma se cambiasse ogni anno il presidente della Regione, voi che direste? Ma come farebbe anche solo a provare…? Neanche Mandrake… Oggi abbiamo alla guida del Paese l’italiano più autorevole in Europa e nel mondo”.

Sono stati diversi i temi affrontati dall’economista statunitense Spence che da alcuni anni insegna anche all’università “Bocconi” di Milano. “Avremo ancora a che fare con una modalità di lavoro ibrida, quella sperimentata durante la pandemia – ha risposto alle sollecitazioni poste -. Un modo che libera tempo da dedicare alla famiglia”. Poi ha aggiunto, comunque “a oggi non sappiamo quanto sarà vasta questa tendenza”, anche perché, è stato osservato da Alberto Rosa, di EY, “la cultura aziendale si trasferisce con il lavoro a contatto”.

A Spence è stato chiesto di porre l’attenzione sui tre distretti messi sotto la lente da Fattore R di quest’anno: turismo, settore calzaturiero e quello agro-alimentare, tre eccellenze romagnole. Sul primo, Spence ha commentato: “Non sono sicuro sulle potenzialità di crescita di questo settore. Si deve aumentare il suo valore aggiunto”. Spence vede un potenziale elevato nel settore della pelle di lusso, calzaturiero di San Mauro Pascoli compreso. “Bisogna sfruttare la tecnologia. Inoltre, vedo che l’Italia oggi è molto avanti con la campagna vaccinale, molto di più del mio Paese. È una buona notizia”, da sfruttare, fa intendere il premio Nobel che sul settore agro-alimentare fa sapere: “Ha un enorme potenziale per espansione e innovazione”.

Spence ha indicato anche alcuni consigli: diversificazione e giovani. Ha invitato a chiedersi: “Abbiamo piani per istruire e formare i giovani e per dare loro possibilità di inserimento? Gli italiani si spostano in tutto il mondo, ma poi vogliono tornare nel loro Paese perché qua si sta bene e si vive bene. È la meta più frequentata in assoluto e ora state vivendo anche un momento molto ottimista. Avete un governo solido, portato all’azione. La sensazione è che si possa essere vicini a una svolta”.

Infine ha toccato il tema degli ecosistemi, citando la Silicon valley. “Là se uno ha un’idea, non deve fare tutto lui. A quella persona viene chiesto di concentrarsi sull’idea da sviluppare. Il resto la fa il sistema che è costruito attorno. Gli ecosistemi non spuntano fuori dall’oggi al domani, Importante per voi e per la Romagna è capire cosa volete essere. La Romagna, la City o la Silicon valley? Importante credo sia rimanere connessi”.

Di ecosistema del primo distretto del benessere ha parlato Nerio Alessandri, fondatore di Technogym, che ha inviato un videomessaggio. “Star bene conviene – ha aggiunto Alessandri – e il wellness è un valore per tutti. Un punto di riferimento per il territorio assieme alla wellness economy. La pandemia ha fatto scoprire il valore della salute, ora tra le prime tre priorità”. Al centro di ogni attività, ha concluso, “mettiamo l’uomo, la persona, la salute, e cerchiamo di creare opportunità per i nostri giovani”.

“Siamo qui grazie al vaccino – ha esordito, sgombrando subito il campo, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini -. Nella nostra regione siamo all’84 per cento di vaccinati con due dosi e all’88 con una dose”. Poi, sui temi più squisitamente economici ha fornito diversi numeri tra cui: “Abbiamo cambiato tutti i treni regionali che non erano neanche troppo vecchi, avevano 20 anni. Ora vorremmo collegare tutta la costa romagnola fino a Ravenna con una modalità non inquinante in modo che chi vuole spostarsi da una spiaggia all’altra lo possa fare senza dover stare due ore in auto e senza danni per l’ambiente. Poteremo a Bologna 1.500 ricercatori per il data center del Centro meteo europeo dove verrà installato uno dei primi cinque super computer al mondo”.

“Dobbiamo pensare a progetti non per le prossime elezioni di domani, ma per i prossimi 10, 20, 30 anni – ha detto ancora Bonaccini - per una crescita che dovrà essere costante per gli anni a venire. Assieme a Zaia (presidente della Regione Veneto, ndr) stiamo lavorando per investimenti nel delta del Po. I dati di ieri ci dicono che stiamo crescendo al 6,5 per cento e per il sesto anno consecutivo saremo la prima regione in Italia”.

Sul tema giovani ha ricordato l’importanza di fare funzionare meglio l’alternanza scuola-lavoro. “Occorre più fondi per la ricerca e l’innovazione e per aiutare a trattenere i nostri giovani. Ci vorranno defiscalizzazioni, sgravi fiscali, incentivi. Per esempio, l’università in Romagna, presente in tutte le quattro province, Rimini, Ravenna, Forlì e Cesena, è stata una scommessa vinta. Dobbiamo investire su cultura e bellezza”.

Bonaccini ha elencato anche tre strade di impegno. “Continuare a lavorare insieme – ha precisato -. C’è una modalità che ci piace affermare: la condivisione. Secondo: darci da fare. Allora ci vuole semplificazione. Richiesta di autonomia. Non ci possono occorrere sette anni per una valutazione ambientale come è successo per la circonvallazione di Reggio Emilia. Se ci lasciano lavorare, da queste parti mica siamo scarsi”.

Fattore R giunto alla quinta edizione, il Romagna Economic Forum è organizzato da Cesena Fiera, EY, Confindustria Romagna e Bper Banca, con la compartecipazione della Camera di Commercio della Romagna e Città Romagna, corporate partner Technogym, il supporto di Confcommercio, Select Hotels e Viaggi Manuzzi, media partner Natlive.

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