Giorgio Pollastri della Comunità papa Giovanni XXIII al nostro giornale: "Tornare alla normalità, quale? Avere tre tv in casa e ognuno si vede la sua? Andare al bar in auto per fare 600 metri? Continuare ad andare a comprare cose inutili o superflue? Il primo bisogno che abbiamo è di volerci bene, in modo rivoluzionario"
Lettere
Da Torino, la lettrice Giulia Martini invita a scrutare questa esperienza cristiana che favorisce gli incontri tra le persone
"Allora, questa mattina sono andato a Cesena in ospedale - racconta Pollastri - a prendere una persona che poteva essere dimessa giorni fa, ma non veniva fatta uscire perché è senza nessuno. Era solamente con il camice ospedaliero, senza ciabatte e con solo il copriscarpe in plastica"
La lettera al direttore da parte di Marco Giannini: "Non mi trovo d’accordo con le affermazioni di quanti dicono che gli anziani muoiono soli senza che nessuno stringa loro la mano. So per certo che questo non è vero. Nonostante la pericolosità del virus, la vicinanza a una persona che sta morendo è puntuale e amorevole"
Una lettrice scrive al direttore e pone la questione molto dibattuta tra i fedeli in questi giorni dopo Pasqua. "Se riaprono le librerie "perché nutrono lo spirito", perché non iniziare a pensare a una graduale riapertura anche delle nostre chiese?"
Sono un rider di Foodstation e scrivo in merito al vostro articolo del 23 marzo 2020 “Coronavirus, la start up Foodstation gestisce con ogni precauzione le consegne a domicilio”
Caro direttore, da diversi giorni le parole veleggiavano senza riuscire a fermarsi...
La testimonianza di don Daniele Bosi, parroco a Villachiaviche: "Quest'anno le case sono diventate le chiese"
Come mai i laboratori che si occupano di apparecchi per l'udito non sono considerati tra quelli che possono rimanere aperti? La domanda di un lettore al direttore
Quel venerdì sera, 27 marzo, davanti alla piazza vuota, con regista Dio
"In queste circostante - scrive l'amico-lettore Marino Savoia - la mente è spesso occupata dalle tante incognite per questo invisibile virus. Poi resetto e penso a quelli che sono in prima linea come fossimo in guerra"
Un lettore scrive al direttore
Il sistema è stato sperimentato in provincia di Napoli
Una filastrocca per tutti
"Caro direttore, il mio lavoro mi piace. Ormai è un mese che non usciamo di casa e ogni giorno tento tante strade per mantenere in esercizio gli alunni. Ho inviato questa lettera ai genitori degli alunni di terza elementare"
"Ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi.. ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori... E vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo". E la risposta del direttore: "Le nostre responsabilità rimangono"
Sapori di pane fatto in casa e di aromi dimenticati. E di sorrisi bambini
Abbiamo dimenticato il monito del Vangelo: "Il Signore viene come un ladro, nella notte, quando meno ce lo aspettiamo"
Il professor Filippo Panzavolta scrive al Corriere Cesenate una lettera aperta al sindaco
“Avete dato un milione al mese ai calciatori e 1300 euro ai biologi ricercatori. Adesso fatevi curare da Ronaldo”, la provocazione di una mamma in una lettera al direttore
Il direttore risponde
Il Coronavirus, che ne sarà del nostro viaggio?
La riflessione del segretario provinciale Usip Ugo Vandelli
La comunità parrocchiale cesenate ricorda il sacerdote che ha prestato servizio a Sant'Egidio fino al 1996
Sul rapporto sacerdoti/laici si potrebbe aprire un dibattito, come propone il sacerdote diocesano andando a prestito da un testo del teologo cecoslovacco Josef Zverina
Ciò che abbiamo non è nostro, ma è un dono per gli altri
Le preoccupazioni di chi ha lavorato per una vita come Assistente sociale.
La richiesta del Conapo, sindacato autonomo del corpo
È il diavolo che ci fa credere di essere i padroni della nostra vita
Quella di Romualdo è una storia che ci tocca da vicino essendo questi nato e vissuto, per un breve periodo della sua vita, nella città di Ravenna. A raccogliere notizie sulle sue vicende personali, in modo da essere tramandate anche ai posteri, fu Pier Damiani altro santo romagnolo dichiarato Dottore della Chiesa nell’anno 1828 da papa Leone XII.