centri storici
Confcommercio: tutelare i pubblici esercizi e piazza del Popolo
Dibattito sui dehors e ristoranti nel centro storico di Cesena
Caro direttore,
il dibattito pubblico sui nuovi dehors di bar e ristoranti per il centro storico sta fornendo importanti suggestioni per il miglioramento estetico del cuore urbano.
Confcommercio, dopo l'incontro tra amministrazione comunale e Soprintendenza alle Belle Arti di Ravenna tenutosi lunedì sugli ultimi correttivi all'impianto dell'abaco con le norme sugli spazi esterni ai pubblici esercizi richiede che - nel caso in cui vengano impedite le pedane in certi luoghi del centro - siano fornite soluzioni praticabili per sostituirle con soluzioni alternative per non limitare l'attività delle imprese, che siano paratie, plexiglas o altre possibilità concretamente utilizzabili. Servono soluzioni praticabili.
Piazza del Popolo è il luogo di maggior pregio urbanistico e storico della città e Confcommercio conviene che vada salvaguardata prevedendo comunque soluzioni alternative che si adattino al tipo di pavimentazione in selci di fiume, che rende più complesso l'ancoraggio delle eventuali strutture. Piazza del Popolo si è rilanciata grazie al suolo pubblico concesso ai pubblici esercizi, e bisogna proseguire su questa strada.
Quanto alla fattura dei dehors, Confcommercio apprezza la sottolineatura dell'architetto Giampiero Teodorani il quale ha rimarcato che la fantasia produce bellezza e quindi l'approntamento di questi spazi può avere risvolti benefici per l'aumento del decoro se, piuttosto che il criterio della rigida uniformità, verrà privilegiato quello della libera creatività. In centro storico abbiamo molteplici soluzioni di pavimentazione, molteplici soluzioni di arredo urbano e anche i dehors possono essere armonici con il contesto, salvaguardando alcuni principi orientatosi, nella loro integrata e complementare molteplicità.
Attendiamo dunque con fiducia l'opera finale di definizione dell'abaco, certi che l'amministrazione comunale non potrà limitare e penalizzare il lavoro dei pubblici esercizi e di riflesso la fruizione dei clienti, tanto più in una congiuntura così drammatica sul versante del caro costi.
Gli interventi di adeguamento richiesto dovranno essere sostenibili ed equilibrati e spetta alla politica e a chi amministra la città assumersi la responsabilità di azioni che vadano in questa direzione.Non può esistere, sarebbe una contraddizione in termini, una politica che toglie o riduce il lavoro.
Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate
Vincenzo Lucchi, presidente Fipe Confcommercio ristoratori
Angelo Malossi, presidente Fipe Confcommercio cesenate baristi
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