lavori pubblici
Tagliato il nastro alla pista ciclopedonale di Budrio-Badia
Presenti alla cerimonia il sindaco Ermes Battistini con la sua Giunta, il presidente del Consiglio di frazione di Budrio-Badia Michele Fratellanza, il parroco di Budrio don Filippo Cappelli e Massimo Bulbi, candidato alle prossime elezioni regionali con il Pd
Tagliato ieri il nastro alla pista ciclopedonale, completata nei mesi scorsi, che collega i quartieri di Budrio e di Badia, a Longiano. Presenti, fra gli altri, alla cerimonia il sindaco Ermes Battistini con la sua Giunta, il presidente del Consiglio di frazione di Budrio-Badia Michele Fratellanza e Massimo Bulbi, candidato alle prossime elezioni regionali con il Pd.
Il taglio del nastro è stato preceduto dalla benedizione dell’opera pubblica da parte di don Filippo Cappelli, parroco di Budrio. Tanti i bambini delle scuole presenti, preceduti dal sindaco dei ragazzi Arianna Amadori.
La ciclopdonale, lunga circa 600 metri, è stata eseguita in due stralci: il primo con un importo complessivo di 250mila euro, finanziato con oneri derivanti da un accordo pubblico-privato (volto alla realizzazione di un nuovo supermecato in località Case Missiroli), il secondo stralcio con circa 80mila euro di fondi propri dell’ente.
L’intervento ha visto anche l’allargamento della carreggiata di circa 50 centimetri, l’installazione di nuovi lampioni e il miglioramento dei sottoservizi. La progettazione è stata eseguita dall’architetto Gianni Bisulli di Gambettola. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta “Mattei” di Villa Verucchio (Rimini).
“La grandezza di un’opera si misura non in base all’investimento, ma alla sua utilità pubblica”, ha detto il sindaco Battistini.
Per il presidente del quartiere Fratellanza “la pista ciclopedonale di Budrio-Badia rappresenta la prova tangibile di come il Consiglio di frazione stia raccogliendo i frutti della fiducia dei suoi residenti grazie a nuove modalità di dialogo”. Per Fratellanza, con la pista “aumentano le opportunità per una vita più attiva”. Dal presidente del quartiere “un proposito per il 2020, vedendo i tanti bambini presenti: accettare i nostri figli non come uno strumento di consenso ma come un impegno di responsabilità”.
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