Commento al Vangelo
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IL GIORNO DEL SIGNORE

Domenica 12 maggio - Ascensione del Signore - Anno B

«ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PROCLAMATE IL VANGELO»

At 1,1-11; Salmo 46; Ef 4,1-13; Mc 16,15-20

La festa dell’Ascensione, fin dalla seconda metà del IV secolo, si celebrava il quarantesimo giorno dopo la Pasqua. Ultimamente è stata trasferita nella domenica seguente, la settima del tempo pasquale.

«Nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria» (San Leone Magno). Il nuovo prefazio, poi, si esprime in questo modo: «Il Signore Gesù, re della gloria… ci ha preceduti nella dimora eterna non per separarsi dalla nostra condizione umana, ma per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi sue membra, uniti nella stessa gloria». Cristo che ascende al cielo vive in modo nuovo la sua umanità, per poter agire in tutta la Chiesa e in tutto il mondo quale unico strumento di salvezza.

L’autore della Lettera agli Efesini esorta i suoi lettori a comportarsi secondo la chiamata divina: a mantenere un solo corpo e un solo spirito, cioè a non accontentarsi di essere un’associazione esteriormente unita, ma a vivere l’unità nel profondo dei loro spiriti. Al versetto 7 troviamo un ‘tuttavia’: l’agiografo chiarisce che unità non significa livellamento. L’unità presuppone la presenza di carismi, doni particolari dati da Dio ai membri della comunità. La diversità è funzionale all’unità e alla costruzione del corpo di Cristo, le quali non si concretizzano nella uniformità, ma nella comunione di forze diverse. Esse sono donate a ciascuno di noi, cioè a tutti.

Vediamo in particolare il Vangelo di domenica 12 maggio. Gesù Risorto apparve agli undici ancora sotto gli effetti anestetizzanti della incredulità e della durezza di cuore (sklerocardia) e li rimproverò. Arrivò poi un imperativo ben chiaro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura». L’Ascensione di Gesù dà il via alla missione degli Apostoli e di tutta la Chiesa. Non c’è tempo per “meritate vacanze”. Gli apostoli partirono subito da Gerusalemme e portarono la Parola a tutti gli uomini, dappertutto. Ai Dodici si aggiunsero numerosi credenti che, dopo aver ascoltato il medesimo imperativo del Maestro, diedero inizio a un movimento veramente cattolico, universale. Gesù risorto e glorioso, Pastore vero, coopera sempre con gli sforzi dei suoi discepoli nell’annuncio gioioso del Regno.

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