Commento al Vangelo
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IL GIORNO DEL SIGNORE

Domenica 7 luglio - 14ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

LA FEDE, IL PIÙ GRANDE DONO CHE CIASCUNO DI NOI POSSIEDE

Ez 2,2-5; Salmo 122; 2Cor 12,7-10; Mc 6,1-6

«Gesù venne nella sua patria»: anche se non è detto espressamente, per patria si intende Nazaret: antico insediamento che si trovava un poco al di sopra dell’attuale città, e disponeva di una sinagoga, la cui ubicazione ci resta sconosciuta.

Nell’Antico Testamento mai si nomina questo borgo privo di importanza. Eppure, qui Gesù – Messia e Figlio di Dio - aveva vissuto più di trent’anni fino al giorno in cui iniziò a predicare il Vangelo con parole e opere. Egli si mise ad annunciare il Regno di Dio in tutti i paesini della Galilea con un metodo preciso: arrivare di sabato per partecipare al culto nella sinagoga, e per leggere e commentare le Sacre Scritture.

E così un giorno Gesù arrivò al suo paesello, e di sabato si recò nella sinagoga per insegnare. All’inizio, molti lo ascoltano con stupore, che ben presto si trasformò in scetticismo: dove ha ricevuto costui tanta sapienza? Con che potere ha fatto in altre parti tanti miracoli? Non è lui quel Gesù che faceva il falegname? Tutti noi non conosciamo la sua famiglia e i suoi parenti... Questi interrogativi li portano a prendere delle decisioni che a noi possono sembrare emotive, affrettate. Alla fin fine, qual è il vero motivo per cui il loro buonsenso s’inceppa di fronte al Cristo? La risposta umanamente non c’è. L’essere umano è prima di tutto un mistero, e nessuno sa leggere nel profondo del suo cuore.

Siano quel che siano i motivi, il Vangelo afferma che Gesù «era per loro motivo di scandalo», era cioè come un ostacolo contro il quale si inciampa. Guai a noi se ci lasciamo dominare dai pregiudizi e dalle apparenze: essi diventano come un muro invalicabile. Vediamo che molti personaggi dei Vangeli non riescono a cogliere il mistero della persona di Gesù Cristo, perché si sono costruiti nella loro mente un ritratto di Gesù di Nazaret che non corrisponde al vero Gesù. Anche questo può essere successo nella mente degli abitanti di Nazaret.

Il brano evangelico termina dicendo che Gesù si meravigliò «della loro incredulità». Chi manca di rispetto al profeta di Dio rimarrà con le mani vuote. Quindi non basta dire che so tutto; occorre sempre molta umiltà, ricerca continua e vigilanza. La mia fede è il più grande tesoro che possiedo.

Cristo continua a camminare…, bussa alla nostra porta, semina la sua Parola, ma spesso questo seme di vita è come se cadesse su terreno sassoso o tra un groviglio di rovi.

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