Commento al Vangelo
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Il Giorno del Signore

Domenica 6 ottobre - 27ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

COME ACCOGLIERE DIO SE SIAMO PIENI DI NOI STESSI?

Gen 2,18-24; Salmo 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16

Tornato Gesù in Giudea, le folle gli vennero incontro assetate della sua parola. Alcuni farisei interpellano Gesù per metterlo alla prova e domandano se “è lecito” al marito ripudiare la propria moglie. Gesù a sua volta domanda: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Risposta: Mosè ha permesso di sciogliere il vincolo con un atto di ripudio. E Gesù replica: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma». Mosè fece una “concessione” per evitare troppi disordini e per tutelare la donna: essa con un documento di ripudio scritto dal marito poteva sposarsi di nuovo e rifarsi una vita. A motivo di questa concessione si sentono tranquilli, fanno ricorso al divorzio anche per futili motivi, dimenticandosi poi del Decalogo.

Gesù respinge queste disposizioni in quanto sono contrarie alla volontà di Dio. Conduce i suoi interlocutori al fondamento teologico del matrimonio, quello che troviamo nei primi capitoli della Genesi. Nel primo si dice: “Maschio e femmina li creò”, e nel secondo: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie”. Ciò sottolinea come l’uomo e la donna hanno una vocazione all’unità – “i due diventeranno una sola carne” – e tale vocazione è data loro dal Creatore.

Il matrimonio affonda le sue radici nel progetto divino ed è indissolubile. Cristo dice: «L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». Più tardi in casa i discepoli interrogano di nuovo Gesù sullo stesso tema. Ed egli risponde dicendo che le seconde nozze del marito dopo il ripudio della moglie, o di questa dopo che è stata ripudiata, equivalgono ad adulterio. Il matrimonio è una comunione di fedeltà per tutta la vita dei coniugi.

Sembra un linguaggio duro, ma Gesù in persona, il Risorto, s’impegna a farsi presente ogni giorno nella vita della coppia dando loro forza e grazia per vivere il matrimonio in questa nuova prospettiva. Finita la discussione sul matrimonio la gente cerca di presentare a Gesù i loro bambini, ma sono respinti dai discepoli, i quali pensavano fosse una perdita di tempo occuparsi di persone così insignificanti e di poco peso nella società. Gesù invece li abbraccia e li benedice dicendo: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio». Se il Regno di Dio è un dono per i piccoli, come facciamo ad accoglierlo se siamo pieni di noi stessi?

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Domenica 6 ottobre - 27ª domenica Tempo Ordinario - Anno B
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