Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 25 agosto - 21ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

«SIGNORE, DA CHI ANDREMO? TU HAI PAROLE DI VITA ETERNA» 

Gs 24,1-2.15-17.18; Sal 33; Ef 5,21-32; Gv 6,60-69

Siamo arrivati alla quinta e ultima domenica in cui meditiamo e proclamiamo le parole del sesto capitolo di San Giovanni. Questo lavoro ha richiesto impegno e ci ha fatto anche sudare in questi mesi dell’anticiclone africano.

Durante il discorso di Gesù nella sinagoga di Cafarnao abbiamo visto i Giudei e altre persone discutere aspramente le affermazioni del Nazareno. Nel Vangelo di domenica 25 agosto notiamo che anche «molti dei discepoli di Gesù» si scandalizzano per le sue parole. Il loro mormorare scopre una crisi latente. Non si intendono più con il Maestro.

Eppure tutto sembrava andare a gonfie vele; essi ricordavano bene il primo incontro con quel “rabbì” e come ne erano rimasti affascinati. Avevano scoperto il Messia e sembrava facile correre dietro a lui. La vita era spartana, ma i disagi erano piccoli in confronto al compiacimento che provavano nel vedere Gesù citare le Sacre Scritture, spiegarle e discutere.

All’improvviso il suo linguaggio parve diventare duro come una pietra, inflessibile: Cristo andava sempre dritto seguendo la sua logica divina, non gli importava di avere molti o pochi proseliti. E così successe che dopo essere stati discepoli di Gesù di Nazaret per tanto tempo, decisero di tornare indietro. Trovare delle spiegazioni a un simile gesto è difficile. Siamo di fronte a un dramma, un mistero.

Nella seconda parte del Vangelo Gesù si rivolge agli intimi, ai Dodici, facendo una domanda a bruciapelo: «Volete andarvene anche voi?». Questa domanda non è solo diretta a loro perché prendano una decisione, ma anche a noi e ai lettori di tutti i tempi. Probabilmente passarono trenta lunghi secondi di silenzio prima che Pietro rispondesse a nome suo e a nome degli altri: «Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna». È proprio vero, Signore, l’unica guida sicura sei tu.

I Dodici sono decisi ad ascoltare le parole di Gesù, imbevute di Spirito Santo, distinguendosi dal primo gruppo che le aveva definite troppo esigenti. Pietro poi afferma: «Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». È come se volesse dire: «Tu sei per noi uno molto speciale, sei unico, diverso dagli altri Messia». In quella situazione drammatica, Simon Pietro confermò i fratelli nella fede.

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