Commento al Vangelo
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Il giorno del Signore

Domenica 28 luglio - 17ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

L’INSEGNAMENTO DI GESÙ BENE CONDIVISO, MOLTIPLICATO

2Re 4,42-44; Salmo 114; Ef 4,1-6; Gv 6,1-15

“Dal Vangelo secondo Giovanni”: abbiamo visto bene, non c’è alcun errore e durante la Messa il diacono dirà la stessa cosa. Tutto questo è già previsto e si ripete ogni tre anni quando siamo nel ciclo B. La liturgia, invece di farci leggere la moltiplicazione dei pani secondo Marco, ci fa saltare al Vangelo di Giovanni. A partire da domenica 28 luglio – e per altre quattro domeniche – mediteremo il famoso capitolo 6 giovanneo conosciuto come il discorso di Gesù sul pane di vita. Appena sentiamo parlare del IV Vangelo ci ricordiamo quanto sia impegnativo comprendere questo testo sacro: le interpretazioni sono molte e partono da quelle letterali fino a quelle più spirituali. Vi troviamo anche numerose allusioni all’Antico Testamento.

Vediamo il Vangelo di domenica 26 luglio. La Pasqua dei giudei era vicina, Gesù sbarca sulla riva del lago, chiamato anche mare, seguito da tanta folla, perché vedeva i molti segni miracolosi che lui compiva sui malati. In seguito Cristo sale sul monte e là si siede attorniato dai discepoli: tutta questa scena fa pensare a Mosè che insieme ai suoi collaboratori salì sul monte di Dio (cf. Es 24).

Stando sul monte, Gesù vide molta gente che si avvicinava e pensò di fare qualcosa di straordinario per tutte quelle persone. Il Maestro pensa di fare un prodigio che dovrebbe far riflettere maggiormente la gente; qualcosa di importante per la loro vita e per la loro fede. Prima di tutto Gesù mette alla prova Filippo e gli domanda dove potranno comprare del pane per tanta gente. Il discepolo Filippo risponde che duecento denari li hanno, ma che il pane che si può comprare con questa somma non basta neanche perché ciascuno ne abbia un pezzo. Andrea poi fa notare la presenza di un ragazzino che ha cinque pani d’orzo e due pesci. Ben poca cosa per tanta gente da sfamare.

Cristo ordina di farli sedere sull’erba: siamo in primavera, siamo ormai a Pasqua. Gesù poi passa all’azione: «Presi i pani, rese grazie e li diede a quelli che erano seduti», circa cinquemila uomini. La terminologia è molto simile a quella dell’ultima cena. Tutti ne mangiarono a sazietà. Il pane avanzato e raccolto rimanda all’episodio della manna di Es 16. La gente in realtà non ha compreso il “segno dei pani” operato da Cristo e perciò lo cerca per farlo re, ma Gesù, che rifiuta il messianismo di carattere politico, fugge. E rimane lui, da solo, sul monte.

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