Commento al Vangelo
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IL GIORNO DEL SIGNORE

Domenica 20 ottobre - 29ª domenica Tempo Ordinario - Anno B

CHI VUOL ESSERE IL PRIMO SARÀ IL SERVO DI TUTTI

Is 53,2.3.10-11; Salmo 32; Eb 4,14-16; Mc 10,35-45

Gesù aveva annunciato la sua passione ai Dodici, ma come in altri momenti delicati, alcuni di loro sembravano molto distratti e preoccupati di altre cose. I figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni sono fra questi. Non dimentichiamoci che essi avevano avuto il privilegio di presenziare alla risurrezione della figlia di Giairo e allo straordinario evento della trasfigurazione.

Mossi ora da molta ambizione dicono a Gesù: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Una richiesta molto abile, che nasconde l’intenzione d’imporre la loro volontà. Ma Gesù, attento a non lasciarsi manipolare, chiede ai due fratelli che cosa deve fare per loro. «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Si tratta di una richiesta molto ambiziosa e discriminatoria nei confronti degli altri Apostoli. Giacomo e Giovanni immaginavano che una volta arrivati a Gerusalemme, Gesù avrebbe fondato il suo regno e sarebbe stato glorificato. Loro due si vedevano già seduti alla destra e alla sinistra di Cristo.

Gesù cerca di allontanarli da simili fantasie e chiede loro se sono disposti a bere il calice amaro della passione, ed essi gli risposero: «Lo possiamo». L’immagine del calice e del battesimo non indica necessariamente la morte per martirio, ma può riferirsi anche solo alle sofferenze e alle persecuzioni tante volte preannunciate. Poi Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo. È per coloro per i quali è stato preparato». La ricompensa finale viene data da Dio liberamente e senza riguardo alla persona.

La richiesta di Giacomo e Giovanni provocò grande indignazione fra gli altri dieci. Gesù allora approfitta della situazione creatasi per ammaestrare di nuovo i suoi discepoli e lo fa attraverso un esempio sotto gli occhi di tutti: il comportamento delle autorità in questo mondo. Infatti i capi delle nazioni le spadroneggiano e i loro grandi fanno sentire il potere su di esse. Cristo è di tutt’altra idea e perciò ammonisce: «Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti». Gesù dà l’esempio: egli, il Figlio dell’uomo, non è venuto per farsi servire, ma per servire e per dare la vita per la salvezza di tutti.

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