Editoriale
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L’essenziale

La nostra epoca, scrive Bergoglio, «è segnata da notevoli sfide, dinanzi alle quali riscontriamo talvolta un senso di impotenza». In questo scenario «è quanto mai pertinente la scelta di mettersi sulle tracce di ciò che è essenziale. Ritornare all’essenziale che è Gesù è la condizione per immergersi davvero nella storia»

L’essenziale

«Continuiamo a pregare perché strade di pace si possano aprire in Medio Oriente – Palestina, Israele – come pure nella martoriata Ucraina, in Myanmar e in ogni zona di guerra, con l’impegno del dialogo e del negoziato e astenendosi da azioni e reazioni violente». L’ha detto papa Francesco domenica scorsa al termine dell’Angelus. Il Pontefice non perde occasione per invocare la pace. I suoi appelli si moltiplicano. Ha in mente tutti gli angoli della Terra in cui si combatte quella terza guerra mondiale a pezzi di cui lui parla da anni. Il suo sguardo è globale sull’umanità. Ci sono i conflitti in corso in Medio Oriente e quello nel cuore dell’Europa, in Ucraina e ora anche in territorio russo, e in numerose altre parti del globo.

L’allargamento del conflitto tra Israele e Hamas è la maggiore preoccupazione del momento. I colloqui di venerdì scorso a Doha, in Qatar, hanno fatto sorgere qualche timida speranza, anche se le difficoltà sembrano ancora tante. Israele lascia intravedere timidi segnali per portare avanti i negoziati, ma Hamas chiede, per poter trattare, il completo cessate il fuoco su Gaza. La Striscia è allo stremo, dopo oltre dieci mesi di continui attacchi. Le ragioni da una parte e dall’altra sono numerose, così come i torti subiti nel recente passato e nel corso della storia, anche solo quella degli ultimi decenni. È complicato anche solo tentare di comprenderne le motivazioni più emergenti. Per uscirne occorrerebbe la capacità di guardare avanti, senza fermarsi su quanto accaduto.

Bisognerebbe avere la forza di saper andare a ciò che vale davvero. Come ha ricordato lo stesso papa Francesco nel messaggio inviato per l’inizio del Meeting di Rimini (cfr pag. 9 edizione cartacea) apertosi martedì scorso che sull’essenziale ha costruito il titolo dell’edizione 2024.

La nostra epoca, scrive Bergoglio, «è segnata da notevoli sfide, dinanzi alle quali riscontriamo talvolta un senso di impotenza». In questo scenario «è quanto mai pertinente la scelta di mettersi sulle tracce di ciò che è essenziale. Ritornare all’essenziale che è Gesù è la condizione per immergersi davvero nella storia, per affrontarla senza fuggirne le sfide, per trovare il coraggio di rischiare». E aggiunge il Papa, «mentre soffiano i gelidi venti della guerra, è imprescindibile fermarsi e chiedersi se c’è qualcosa per cui vale la pena vivere e sperare». Domanda cruciale, per tutti, che ci permette di leggere la realtà sotto una luce diversa.

Di speranza.

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