Editoriale
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Mai da soli

Questo periodo di vacanza può essere un tempo opportuno per riprendere un po’ di energie e per fare un po’ di silenzio dentro noi stessi. Per ascoltarsi e per ascoltare. Come di certo avviene nei numerosi campi organizzati dalle parrocchie e in quelli promossi dalle associazioni e dai movimenti ecclesiali. Si tratta di occasioni preziose non solo per i più giovani, ma anche per tanti adulti

Mai da soli

Siamo nel mezzo dell’estate. Ci prendiamo tre settimane di stacco dall’edizione cartacea. Torneremo in edicola e nelle case degli abbonati giovedì 22 agosto. Proseguiremo con il dialogo quotidiano con i lettori sui siti delle nostre tre edizioni. Andiamo in ferie, ma non lasciamo il timone delle notizie dal territorio, dall’Italia e dal mondo, come facciamo ogni giorno dell’anno.

Questo periodo di vacanza può essere un tempo opportuno per riprendere un po’ di energie e per fare un po’ di silenzio dentro noi stessi. Per ascoltarsi e per ascoltare. Come di certo avviene nei numerosi campi organizzati dalle parrocchie e in quelli promossi dalle associazioni e dai movimenti ecclesiali. Si tratta di occasioni preziose non solo per i più giovani, ma anche per tanti adulti.

Una sosta, in questa nostra vita che si è fatta sempre più frenetica, può essere salutare. Vale la pena approfittarne. In montagna, al mare, negli agriturismi di collina o di campagna: ogni opportunità va colta per il bene proprio e di chi ci vive accanto. Riprendere energie è necessario (Venite in disparte e riposatevi un po’, abbiamo ascoltato nel Vangelo di domenica scorsa) un dovere e farlo con passione può diventare anche un giusto e meritato svago. 

Credo sia importante staccare, almeno per qualche giorno. E anche stare in compagnia, dialogare, confrontarsi, riconciliarsi con la natura e con Chi l’ha creata. Anche gli occhi, specchio del cuore, hanno bisogno di riconciliarsi con la bellezza da cui siamo circondati. Ne potremo godere e gustare, visto ciò in cui siamo immersi. Andiamo in vacanza, ma non dimentichiamo le fatiche di ogni giorno. Le difficoltà di casa nostra e anche quelle a livello internazionale.

Ci preoccupa la guerra in Ucraina, così come quella nella Striscia di Gaza. Non possiamo dimenticare le sofferenze di interi popoli oppressi.

Così come non possiamo non avere presenti le preoccupazioni in vista delle elezioni negli Usa, con il carico di tensioni accresciute dopo il fallito attentato all’ex presidente Donald Trump ( cfr pag. 11 edizione cartacea). Ci vorrebbe più serenità. Anche alle nostre latitudini.

Sarebbe opportuno smorzare i toni della dialettica politica. Vale per i grandi leader, ma vale anche per tutti noi. L’idea di una casa comune e di uno stesso destino sovente non fa breccia in chi ha responsabilità. Serve una presa di coscienza individuale e collettiva. Da soli non si va da nessuna parte, ammonisce spesso papa Francesco. Lo sanno bene quanti si avventurano sui sentieri. Per la nostra vita, a chi ci affidiamo?

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