Valle Savio
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Commemorazioni

Le ferite ancora aperte dell'eccidio del Carnaio

Le commemorazioni iniziano domenica 21 luglio a Tavolicci

Don Francesco Babini celebra una Prima comunione

Nel luglio del 1944 tutta la brutalità cui può giungere l’animo umano colpì le popolazioni d’Alto Savio. La guerra “sporca” (sempre che ce ne sia una “pulita”) si presentò improvvisamente alla porta di sperduti casolari di montagna. Sì, si era in guerra da anni; sì, c’erano parenti e familiari lontani  e magari di qualcuno non c’era più notizia, ma in paese tutto sommato si sopravviveva ed il rumore delle armi non si sentiva. Poi tutto cambia, ed in questi giorni di luglio commemoreremo i 75 anni delle stragi del Carnaio (27 vittime) e di Tavolicci (64 vittime). In mezzo alla loro gente erano i sacerdoti, molti dei quali pagarono con la vita la loro vicinanza alle popolazioni ed a chi aveva bisogno di riparo.

25 luglio 1944: Il giorno dell’eccidio del Carnaio don Ilario Lazzeroni, già cappellano militare fratello del parroco di Montegranelli e da lui accolto dopo l’8 settembre vede dal mattino donne, bambini, anziani, radunati dai tedeschi al passo del Carnaio. Il sacerdote, nonostante la sua posizione, non ha esitazioni ed accorre per portare conforto e per parlamentare coi tedeschi. Si avvia per andare a parlare col comando tedesco e dopo poche decine di metri viene ucciso.

26 luglio 1944: a Pievequinta di Forlì viene ucciso don Francesco Babini (nella foto), parroco di Donicilio, borgo vicino ad Alfero di Verghereto. Don Babini (medaglia d’oro al valor civile) era stato fermato e portato prima a Sarsina, insieme ad altri parrocchiani, il 14 luglio, anche se nel corso del rastrellamento nulla di compromettente era stato trovato. Ma sappiamo che in quei giorni in canonica ed in paese trovavano ospitalità due militari inglesi in fuga, un pilota sudafricano sopravvissuto all’abbattimento dell’aereo, uno slavo in fuga, un fiorentino renitente alla leva.

In quei giorni altri parroci erano impegnati a sostegno delle popolazioni e brutalmente trattati dalle milizie nazitedesche, come don Bernardino Crociani, parroco di S.Piero, don Temistocle Salvi, parroco a Balze, i parroci di Pagno, di Monteriolo, di Ranchio, di Pieve di Rivoschio. A Pieve di Rivoschio don Pietro Paternò fu avviato ai campi di concentramento in Germania, ed a fine agosto vennero uccisi don Pietro Tonelli e padre Zanell

Le commemorazioni cominciano domenica 21 a Tavolicci, col ritrovo alle 10, la deposizione di corone e gli interventi del sindaco di Verghereto Enrico Salvi e della presidente dell’Istituto per la storia della resistenza Ines Briganti; lunedì 22, giorno della strage, alle 19 si celebra la Messa. Al Carnaio l’anniversario dell’eccidio del 25 luglio 1944 si commemora domenica 28 alle 9,30 con la Messa presieduta dal vescovo Douglas Regattieri e il saluto del sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini.  Venerdì 26 luglio a San Piero, alle 20,30 in piazza Martiri, concerto della Banda Santa Cecilia e interventi commemorativi.

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