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Terme Sant'Agnese, il cda chiarisce

Sanzioni per 246,800 euro da Inail, ricorso del Cda. "Siamo una società sana, capace di investimenti"

Terme Sant'Agnese, il cda chiarisce

Con un comunicato stampa, il Consiglio di Amministrazione delle Terme di Sant’Agnese di Bagno di Romagna, fornisce informazioni circa gli esiti delle ispezioni da parte dell’Inail relativamente ad alcune irregolarità contestate tra il 2016 e il 2021, in particolare sulla gestione degli orari di lavoro e di attivazione dei contratti, che hanno fatto scattare 19.800 euro di sanzioni. “Somma già pagata dalla società – si legge nel comunicato stampa - senza presentazione di ricorso, con la consapevolezza che si è trattato di errori involontari legati a casi sporadici. Avviare un ricorso avrebbe potuto portare a lungaggini o ricadere anche a sfavore di quei dipendenti e fornitori esterni coinvolti nelle varie operazioni amministrative di gestione e dei contratti del personale”. 

“Inail ha però messo in dubbio la natura stagionale della società e questa risulta essere la parte più cospicua della contestazione, sia in termini economici - circa 227.000 euro di sanzioni - che in termini di ricadute. Se le Terme non possono essere considerate una struttura a carattere stagionale – precisa il Cda nel comunicato stampa - non si possono attivare, e non si sarebbe potuto da sempre, un numero così alto di contratti a tempo determinato, che sono quelli in vigore per la stragrande maggioranza dei dipendenti e che sono sempre stati la base di tutti gli accordi con i sindacati stessi, nonché prassi usuale nelle strutture del mondo del turismo termale. Su tale contestazione abbiamo presentato ricorso, consapevoli che, se questa flessibilità fosse effettivamente negata, i costi gestionali derivanti dalla trasformazione dei contratti di lavoro che passerebbero a tempo indeterminato gravanti sul bilancio aziendale (non stiamo quindi parlando solo dei 227.000  euro di multa) non sarebbero sostenibili a lungo termine dalla gestione societaria”.   

“L’occasione – continuano gli amministratori nel comunicato - ci è utile anche per ribadire che il nostro mandato, come quello dei precedenti Cda nominati dal sindaco Marco Baccini, è stato quello di stabilizzare i bilanci della società (storicamente in perdita tanto da metterne a rischio la proprietà comunale) nonché investire sulle risorse umane e sul rinnovamento dei beni materiali della società.  

La minuziosa strategia di controllo di tutte le spese ha permesso di ridurre gli sprechi e massimizzare i profitti garantendo i bilanci in utile ogni anno tranne nel 2020, anno dell’emergenza Covid. Questo ha permesso di fare investimenti, dal 2019 ad oggi, per 1.380.000 euro. Sono stati rinnovati e ristrutturati la piscina interna – si legge ancora nel documento - l’intero reparto di estetica, la palestra e l’area dedicata alla fisioterapia; 31 camere, il reparto di balneoterapia, ed è stato portato avanti l’abbattimento delle barriere architettoniche garantendo accessibilità, piscina inclusa, alle persone diversamente abili. Di questi investimenti ben  461.000  euro sono contributi ricevuti a fondo perduto e due grandi progetti sono in graduatoria per l’ottenimento di finanziamenti statali: la realizzazione di una piscina termale presso l’Idropinica e la ristrutturazione di Palazzo Salucci-Malvisi. Abbiamo investito sulla formazione e valorizzazione del personale responsabilizzando ogni capo servizio all’interno del proprio reparto, rispondendo alla crescita di ulteriori figure di riferimento per reparto, affiancando esperti esterni per aggiornare metodologie e prassi. Tutte azioni che mirano a lasciare un patrimonio rinnovato e moderno alla società, a chi all’interno di essa lavora, a chi fruisce dei suoi servizi e più in generale all’intera comunità di Bagno di Romagna”. 

“Ci sono stati momenti di tensione con il sindacato e con una parte del personale – ammette il Cda - come in qualunque altra azienda che gestisce oltre 80 dipendenti, ma già dall’ anno scorso li stiamo affrontando con l’aiuto di un consulente che ci ha permesso di trovare adeguate risposte alle necessità di bilanciare, da una parte, lo spirito di rinnovamento di gestione richiesto dagli amministratori e dall’altra alcune consuetudini radicate nella società, in termini di organizzazione del lavoro. Questa attività di confronto e scambio ha appena portato al raggiungimento di un accordo importante di flessibilità con i dipendenti e i rappresentanti sindacali per l’istituzione di una banca ore, un luogo virtuale in cui sono accantonate le ore di lavoro eccedenti a quelle definite nel contratto di lavoro, che possono essere successivamente recuperate, trasformate in permessi o retribuite a conguaglio. 

“Quello che possiamo affermare con assoluta certezza e fierezza – conclude il comunicato stampa -  è che a guidare la gestione di questi anni sono stati impegno e determinazione; i risultati ottenuti da Terme di Santa Agnese SpA ne fanno oggi una società sana, in grado di generare annualmente utili, fare al contempo importanti investimenti strutturali, sul proprio personale dipendente e sul territorio perché è questo ciò che permette alle nostre terme di essere quel volano turistico che tutti vogliamo”.

 

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