Sanità
Cura dell’Ictus, un premio internazionale per l'ospedale M. Bufalini di Cesena
Riconosciuto il massimo livello di qualità con il premio Centro Diamante, nell'ambito della formazione degli operatori
Prestigioso premio internazionale per gli ospedali Bufalini di Cesena e Santa Maria delle Croci di Ravenna per gli alti livelli nella cura dell’ictus cerebrale.
Anche quest’anno, nell’ambito del programma per la cura dello stroke Eso-Angels Awards per il trimestre aprile-giugno 2021, i due ospedali della Romagna sono stati insigniti dell’Eso (European Stroke Organization) Angels Awards: all’ospedale cesenate viene riconosciuto il massimo livello di qualità con il premio di Centro Diamante mentre all’ospedale ravennate viene assegnato il riconoscimento di eccellenza con il premio di Centro Oro.
L’Eso-Angels Award è inserito nell’iniziativa internazionale Angels, a cui l’Ausl Romagna partecipa dall’inizio del 2020 con il coinvolgimento di tutte le stroke unit aziendali (Ravenna, Forlì e Cesena). Il progetto, patrocinato dalla Società Europea per lo Stroke (Eso) e da quella Italiana (Iso) oltre che dall’associazione dei pazienti Alice (Associazione per la lotta all’Ictus cerebrale) ha come obiettivo la “formazione degli operatori per migliorare il trattamento dell’ictus, costruendo un percorso condiviso che sia il più virtuoso possibile e che consenta di ridurre i tempi da quando i sintomi insorgono, a domicilio del paziente, fino all’arrivo in ospedale permettendo quindi di accedere alle terapie riperfusive nel minor tempo possibile”. L’iniziativa ha già coinvolto più di 600 centri nosocomiali in tutta Europa, al fine di realizzare un network di eccellenza europeo nella cura dell’ictus ischemico.
“L’aver confermato il prestigioso risultato dell’anno scorso - afferma il dottor Marco Longoni, direttore dell’unità operativa di Neurologia e Stroke Unit di Cesena - “rende merito all’eccezionale lavoro quotidiano di tutti gli operatori coinvolti nel percorso (medici, infermieri, tecnici, fisioterapisti, OSS, personale paramedico). Tale risultato è ancor più rilevante se si considera il significativo incremento del numero di pazienti ricoverati presso la stroke-unit di Cesena in conseguenza del completamento del progetto aziendale di centralizzazione dei pazienti da sottoporre al trattamento endovascolare avvenuto nel gennaio 2021 con l’inclusione del territorio di Ravenna nonché dell’attivazione della centralizzazione diretta, nella fascia notturna, dei pazienti con codice stroke provenienti dall’area di Forlì”.
Da segnalare inoltre il contributo fondamentale delle altre Unità operative coinvolte nel percorso stroke e in particolar modo la neuroradiologia diagnostica e interventistica diretta dalla dottoressa Maria Ruggiero, oltre al pronto soccorso e medicina d’urgenza (dottoressa Raffaella Francesconi), al servizio del 118 ( dottor Maurizio Menarini) e all’anestesia e rianimazione (dottor Vanni Agnoletti).
“Tra le innovazioni che hanno sicuramente contribuito al raggiungimento di questo premio bisogna ricordare l’acquisizione nello stroke team di logopediste dedicate ai pazienti neurologici grazie alla collaborazione con la medicina riabilitativa diretta dal dottor Andra Naldi, così come l’inserimento nel percorso stroke di una figura infermieristica dedicata che ha permesso di rendere più efficiente la fase di accesso alla cura e quella di ricovero in ambiente dedicato”.
“Questo risultato – dichiara il dottor Pietro Querzani direttore dell’Unità Operativa di Neurologia e Stroke Unit di Ravenna, è frutto di un grande lavoro di squadra quotidiano, raggiunto a poco più di un anno dall’avvio, in piena pandemia, della nuova procedura interna che prevede, come consigliato dalle linee guida internazionali, l’inizio del trattamento fibrinolitico già in radiologia, immediatamente dopo aver eseguito lo studio neuroradiologico con conseguente importante risparmio di tempo. Nel cervello ischemico ogni minuto muoiono 2 milioni di neuroni: è questa la corsa contro il tempo che dobbiamo fare. Infatti, mentre inizialmente tale procedura farmacologica veniva effettuata solo al momento di ingresso in stroke unit, da luglio 2020 la stessa terapia viene effettuata immediatamente dopo l’esecuzione della tac cerebrale, direttamente in radiologia. Ricordo che ciò è stato reso possibile oltre che attraverso il personale medico della Neurologia che ha assunto la funzione di team leader, anche grazie all’ apporto fondamentale del personale infermieristico della Neurologia, identificando un infermiere specificamente dedicato a questa patologia che affianca il neurologo e segue il paziente in tutte le varie fasi.
A completamento ricordiamo anche la fondamentale acquisizione, ottenuta attraverso una donazione ricevuta da Alice Ravenna di un letto bilancia e di un monitor per la registrazione dei parametri vitali. È ovvio quindi che ogni singolo “pezzo” del percorso debba essere ottimizzato al massimo per cui è fondamentale il lavoro in piena sinergia e la collaborazione quotidiana con i colleghi del 118 (dottor Maurizio Menarini), della radiologia (dottoressa Maria Teresa Minguzzi), della neuroradiologia (dottoressa Patrizia Cenni), del pronto soccorso (dottor Andrea Morelli). In sostanza, in una procedura complessa come questa ci siamo posti il duplice obiettivo di velocizzare i vari passaggi, ma anche, e soprattutto, di ridurne il numero raggiungendo in questo modo i risultati di cui oggi andiamo molto fieri”.
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