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I 70 anni di Confcooperative

L’assemblea annuale, che si è svolta in una “Sala tre Papi” affollata a Cesena Fiera, ha visto la partecipazione di personalità di spicco del settore oltre che della politica. I saluti iniziali sono stati a cura del vescovo Douglas Regattieri

Saluto del vescovo Douglas

Ieri pomeriggio, il mondo delle cooperative del nostro territorio si è riunito in occasione dei festeggiamenti per i 70 anni di Confcooperative. L’assemblea annuale, che si è svolta in una “Sala tre Papi” affollata a Cesena Fiera, ha visto la partecipazione di personalità di spicco del settore oltre che della politica.

L’incontro, intitolato Far crescere persone, nutrire comunità, è stato moderato dalla giornalista meldolese del Tg5 Simona Branchetti. I saluti iniziali sono stati aperti dal vescovo Douglas Regattieri, che ha ricordato l’importanza della realtà economica della cooperazione, nata cent’anni fa e radicata fin dall’inizio nella Dottrina sociale della Chiesa che ebbe inizio con l’enciclica Rerum novarum di Leone XIII (1891). Ha poi sottolineato come l’attuale sistema economico abbia delle crepe alle quali si deve sopperire con una rinnovata mentalità e un nuovo approccio. È ciò che, fin dall’inizio del suo pontificato, ha ribadito più volte papa Francesco, il quale ha deciso di indire per fine marzo 2020 un festival economico, in quel di Assisi, con protagonisti i giovani. L’evento Economy of Francesco, ha rammentato il presule facendo proprie le parole del Pontefice, avrà l’obiettivo di “studiare e praticare un'economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda". Un evento importante che “conduca a fare un patto per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani. Sì, occorre ri-animare l’economia!”.

All’intervento del vescovo si sono susseguiti i saluti istituzionali del neosindaco di Cesena, Enzo Lattuca, che ha mostrato soddisfazione per il fatto che si sia scelta la città di Cesena per celebrare il compleanno delle cooperative. Sono intervenuti anche Jacopo Morrone, sottosegretario alla Giustizia del Governo Conte, e Marco Zullo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

In seguito si sono tenuti la relazione annuale multimediale e il dibattito con Mauro Neri, presidente di Confcooperative Forlì-Cesena, Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative a livello nazionale, Fabiola Di Loreto, direttore generale di Confcooperative, e Mirco Coriaci, direttore di Confcoopertive Forlì-Cesena. Durante la tavola rotonda sono stati trasmessi anche alcuni video registrati, precedentemente, con i contributi di Luigi Patanè, ingegnere e responsabile commerciale della Soles Tech, Roberto Mercadini, attore teatrale e scrittore cesenate che ha messo in luce come la disposizione alla cooperazione preceda storicamente la tendenza alla competizione, e di monsignor Erio Castellucci, teologo forlivese e arcivescovo di Modena-Nonantola.

La conduttrice ha poi dialogato con Romano Baccarini, ex deputato e senatore Dc, il quale ha evidenziato l’importanza, per un’impresa, di saper conciliare l’obiettivo del profitto con il benessere e la dignità della persona. L’utile non va demonizzato. È giusto che una realtà aziendale si prefigga di conseguirlo basta che non perda di vista, durante il percorso, l’attenzione riservata all’essere umano che dev’essere posto sempre al centro.

Prima delle conclusioni la Branchetti ha conversato con Kristian Gianfreda, regista riminese del film “Solo cose belle”, del quale sono stati trasmessi alcuni frammenti significativi. Il regista ha ricordato anche l’incontro con don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha lasciato in lui un segno indelebile.

L’universo delle cooperative è fondamentale per il nostro Paese e investe i settori avicunicolo, sociale e ortofrutticolo, dando lavoro a 19.630 dipendenti e con un giro d’affari complessivo che si aggira intorno ai 4,5 miliardi di euro.

In particolare, in Romagna, come riportato nella relazione del presidente Neri, “le prime esperienze di cooperative cattoliche […] si radicano grazie all’azione di figure storiche come quella dell’avvocato Eligio Cacciaguerra di San Carlo di Cesena e al sostegno delle parrocchie e dei giornali locali [si pensi a Il Savio]”.

Altre personalità di spicco sono state quelle degli onorevoli Giuseppe Babbi e Gino Mattarelli. “Il 10 luglio 1949 anche Forlì fondava la sua Unione provinciale delle cooperative e mutue e ne fu promotore e primo presidente l’onorevole Giuseppe Babbi, deputato della Dc al Parlamento. Egli contribuì alla creazione di cooperative agricole e di servizi, dapprima a Rimini, dove ci fu la prima sede e successivamente nel cesenate. Nel 1968 l’onorevole Gino Mattarelli raccoglie l’eredità di Babbi e […] darà forma, negli anni 80, alla cooperazione di solidarietà sociale. Il suo appassionato lavoro ha ispirato la legislazione a livello nazionale e accompagnato i vari livelli di Confcooperative (provinciale, regionale e nazionale) a prendere coscienza di questo nuovo e innovativo settore che coniugava imprenditorialità e solidarietà”.

Il mantra dell’associazione è che uniti si vince e laddove il singolo può fallire, la collaborazione tra gli individui può contribuire a risollevare le sorti di un’impresa e di un mondo in crisi per il perseguimento e l’instaurazione del bene comune.

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