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Inaugurate due Gamma camere alla Medicina nucleare dell'Ospedale Bufalini

Diagnostica di precisione. Dal 2023 in corso l'investimento di 16 miliardi da Pnrr, con un occhio all'umanizzazione della cura. "Ma non basta"

Inaugurate due Gamma camere alla Medicina nucleare dell'Ospedale Bufalini

Alta tecnologia, che promette maggiori garanzie di cura, e umanizzazione. Sono le caratteristiche delle due Gamma camere inaugurate oggi – anche se già in funzione da qualche mese – all’ospedale Bufalini di Cesena presso l’Unità operativa della Medicina nucleare.

Si tratta di strumenti per la diagnostica di alta precisione che uniscono le funzioni della scintigrafia e della tomografia computerizzata. Oltre 1 milione di euro di investimento derivanti dal Pnrr, Missione 6, componente 1, sta a dire finanziamenti da dedicare ad ammodernamento tecnologico e alta tecnologia.

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Enzo Lattuca e il direttore dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori. Con loro Marisa Bagnoli, direttore del Presidio ospedaliero di Cesena, Steafno Sanniti, direttore dell’Unità Fisica medica e Ingegneria clinica e Federica Matteucci, direttrice della Medicina nucleare dell’Ausl della Romagna.

L’inaugurazione è stata fatta a macchine già installate, nell’ambito di un programma di investimenti tecnologici di oltre 16 milioni di euro da Pnrr in corso dal 2023 per ammodernare il parco tecnologico dell’Ausl della Romagna. Sono 33 le nuove apparecchiature per la diagnostica di precisione previste nei presidi ospedalieri romagnoli.

Questi macchinari altamente performanti, ha spiegato Stefano Sanniti, permettono di ridurre i tempi di attesa e aiutano il paziente nel percorso di cura e sono allestiti, ha sottolineato il medico, con un occhio di riguardo per il comfort della persona. L’umanizzazione della cura passa anche da pareti decorate con paesaggi rilassanti, sale diagnostiche che hanno finestre di cielo in soffitto, squarci di paesaggi urbani come la piazza con la fontana Masini o il panorama con la Rocca Malatestiana. Per l’allestimento delle sale sono stati investiti 150 mila euro.

“I pazienti – ha spiegato la dottoressa Federica Matteucci – stanno con noi per tempi lunghi, alcuni esami durano anche 40 minuti. Metterli a loro agio è importante, studi lo confermano”.

Le apparecchiature permetteranno alla Medicina nucleare di Cesena di eseguire con precisione e accuratezza esami di diagnostica medico nucleare tradizionale nella patologia scheletrica, tiroidea, cardiaca e celebrale. I tomografi sono particolarmente precisi nella diagnostica infiammatoria degli arti (ginocchio e anca) e vascolare tramite scintigrafia con leucociti marcati, che viene eseguita a Cesena per tutto il territorio dell’Ausl Romagna.

Oltre che efficienti, le gamma camere consentono grazie alla precisione della diagnostica, di ridurre le dosi per la cura delle patologie della tiroide, sia benigne che maligne con grandi vantaggi per i tessuti circostanti che vengono salvaguardati. Si tratta di strumenti, hanno spiegato ancora i medici, capaci di intercettare piccole lesioni, a stadi iniziali.

“Sono strumenti precisi , affidabili, capaci di contenere le dosi – ha quindi commentato Tiziano Carradori – ma insufficienti. L’ultimo piano di investimento di 35 milioni è stato coperto con 16 dal Pnrr, di cui uno per le Gamma camere, altri 11 sono stati reperiti con un mutuo, seguito da un secondo di 4/5 milioni. Ma non basta, siamo costretti a sostituire ogni 15 anni tecnologie che invecchiano in otto. Le risorse destinate alla sanità sono poche – ha sottolineato il direttore generale – specialmente se confrontate a quelle destinate ad altro, come i 13 miliardi e oltre in cui si sostanzia il 2 per cento del Pil destinato agli armamenti nel nostro Paese. Non solo le tecnologie portano risultati ma anche gli investimenti in risorse umane, che permetterebbero di contenere gli esodi del personale all’estero”.

“Purtroppo oggi celebriamo qualcosa che dovrebbe essere ordinario – ha aggiunto il sindaco Enzo Lattuca – ovvero la possibilità di sostituire le tecnologie quando serve. In questi anni abbiamo alzato l’asticella ma non possiamo correre come vorremmo. Ricordiamoci tuttavia che questi 16 milioni che abbiamo intercettato per le dotazioni tecnologiche del nostro ospedale non sono per niente scontati”.  

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