Cesena
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Forti piogge sul territorio

Parrocchie a rischio allagamenti: così nel territorio Cesenate

Al momento la situazione più compromessa è a Martorano. Acqua in cripta e negli ambienti interrati a San Pio X, Madonna del Fuoco e a Sant'Egidio. A San Rocco "C'è grande attenzione. E anche un poco di ansia..."

sale del catechismo parrocchia di Sant'Egidio di Cesena

Con un occhio al cielo e uno alle previsioni. Che dicono acqua e ancora acqua, tanto da far diventare rossa l’allerta meteo.

“Da quello che vedo, finora le cose stanno andando abbastanza bene”: è una voce rassicurante, quella di don Paolo Pasolini parroco di San Rocco di Cesena, zona tra le più colpite dall’alluvione del maggio 2023. Che subito però puntualizza: “Il problema oggettivo è che alcune strade hanno evidentemente le fogne malfunzionanti, in parte intasate. Dallo scorso anno, ogni volta che fa un po’ di acqua in più, si nota un reflusso interno alle case: i chiusini non prendono a sufficienza l’acqua. E in certe case l’acqua rifluisce dentro attraverso le fogne e i tombini”.

La parrocchia ha il Savio come confine naturale. “Il fiume per ora è abbastanza tranquillo – prosegue -. Ma sappiamo bene che se non piove qui, potrebbe piovere più intensamente a monte, e fa presto a riempirsi”.

“Ora la gente è più attenta, più accorta. C’è una certa ansia… - conclude don Pasolini -. Ho notato tanto movimento della Protezione Civile. L’attenzione è alta. Ma è sulla manutenzione che non si è provveduto. La Protezione Civile hanno messo a disposizione molti sacchi di sabbie, ma fanno quello che possono. Tante case si sono dotate di paratie, che scongiurano l’arrivo dell’acqua da fuori, ma il riflusso non lo fermano. Ci sono zone già complicate. Se da noi tiene il fiume, ce la facciamo”.

Il quartiere Al Mare è tra quelli segnalati dal Comune tra i più colpiti dalle forti piogge. Don Giovanni Bianchi, raggiunto al telefono di ritorno dalla tre giorni del Clero iniziata questa mattina in Seminario, ha appena verificato che a Ruffio in parrocchia la situazione è al momento sotto controllo, così come a Ponte Pietra. Nella vicina Macerone è entrata un poco d’acqua in un angolo della chiesa, dal tetto, così come succede ogni volta che piove forte.

A San Pio X è entrato qualche centimetro d’acqua nell’ampia sala sotto all’ex bar. Ora la si sta togliendo con l’uso di una pompa elettrica. Pompe e braccia anche a Sant’Egidio, dove le sale del catechismo, sotto al circolo Rumagna, nel giro di mezz’ora nella tarda mattinata di oggi hanno raccolto 5 centimetri di acqua. “Evidentemente non hanno funzionato, di nuovo, le pompe pur presenti. Così come è successo anche in precedenza”, sottolinea un volontario.

giovani parrocchiani nelle sale della parrocchia di Sant'Egidio impegnati nella raccolta acqua nelle sale del catechismo

giovani parrocchiani nelle sale della parrocchia di Sant'Egidio impegnati nella raccolta acqua nelle sale del catechismo

sale catechismo parrocchia Sant'Egidio

sale catechismo parrocchia Sant'Egidio

“Ho acqua dappertutto”. Non raggiungibile… Non rispondeva… Solo dopo diversi tentativi don Andrea Budelacci, parroco a Martorano, Ronta e San Martino in Fiume, risponde al telefono. “È salita acqua dai tombini e la cripta, molto ampia e senza punti di raccolta, ha una decina di centimetri di acqua che stiamo raccogliendo. Tanta ne era entrata a maggio dello scorso anno e sono in corso lavori di ripristino – specifica don Andrea – gli scarichi fognari non funzionano a dovere e probabilmente ci sono tratti ostruiti. Sono in corso lavori esterni per limitare le infiltrazioni, ma non abbiamo terminato. E sembra che il problema non sia limitato a quello”. E a Ronta e a San Martino in Fiume, zone tra le più colpite dagli allagamenti? “Al momento le due chiese sono all’asciutto. Ronta, in particolare, è costruita su un piano più alto rispetto alla strada, e questo l’ha preservata anche lo scorso anno”.  

la cripta della chiesa di Martorano di Cesena

la cripta della chiesa di Martorano di Cesena

muro della cripta della chiesa di Martorano

muro della cripta della chiesa di Martorano

Nelle parrocchie di San Giorgio-Bagnile, Calabrina e Pioppa la situazione è sotto controllo. A destare preoccupazione sono diverse abitazioni del territorio: “I canali e i fossi sono pieni – sottolinea padre Edmond Tshiam, amministratore parrocchiale, di ritorno anche lui dalla tre giorni dei sacerdoti in Seminario: “Abbiamo notato tanta acqua nelle strade, con diverse case che hanno l’acqua fino alla soglia”.

La parrocchia di Madonna del Fuoco è tra quelle più danneggiate dall’alluvione della primavera 2023. Sono in corso lavori di ristrutturazione e ripristino della cripta, dell’ampia cucina e di alcune sale a servizio della parrocchia. “Sono in corso lavori sugli intonaci e gli infissi – ne descrive la situazione don Lawrence Arakkathara, parroco, rientrato di fretta in parrocchia per verificare la situazione, dal servizio come cappellano al “Bufalini” di Cesena -. C’è acqua nel corridoio, ma per ora è trattenuta. Se non piove troppo e troppo in fretta, dovrebbe tenere. La pompa dentro alla cripta è funzionante”.

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Parrocchie a rischio allagamenti: così nel territorio Cesenate
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