lavoro
Patrignani eletto vicepresidente Confcommercio Emilia-Romagna
Dal presidente di Confcommercio cesenate, che a livello regionale andrà ad affiancare il presidente Enrico Postacchini, arriva la proposta di istituire "una festa civica in onore dei commercianti"
Il presidente di Confcommercio cesenate e dell'Unione provinciale Augusto Patrignani è stato eletto vicepresidente amministratore di Confcommercio Emilia Romagna per il quadriennio 2019-2023, nell'ambito del rinnovo delle cariche che ha visto confermare alla guida di Confcommercio Emilia-Romagna, il presidente Enrico Postacchini.
L’assemblea della Confcommercio regionale ha eletto Giulio Felloni, presidente di Ascom Ferrara, vice-presidente vicario e Gianni Indino, presidente di Ascom Rimini, vice-presidente con delega al turismo.
Confcommercio Emilia Romagna raggruppa undici associazioni territoriali e federazioni di categoria in rappresentanza di oltre 80mila imprese emiliano-romagnole del commercio, del turismo e dei servizi.
“Sono fiero di poter dare il mio contributo a fianco del presidente Postacchini e degli altri vicepresidenti - scrive in una nota Patrignani - per valorizzare sempre di più il ruolo della nostra organizzazione nel rapporto con la Regione, a sostegno delle nostre imprese e dei nostri territori in un quadro generale di coesione e crescita sostenibile”.
Da Patrignani è arrivata una proposta: "una festa civica da inserire nel calendario dedicata ai commercianti, un giorno lavorativo qualunque dell’anno, in cui si renda onore e merito alla loro funzione non solo economica e sociale, divenuta drammaticamente essenziale per la nostra comunità e per la nostra società in un’epoca di rarefazione di rapporti e relazioni diretti, di spegnimento e decadimento delle città intese come luoghi di incontri e interscambi fisici. In un’era in cui ci si sposta sul virtuale, si lasciano le piazze fisiche per fuggire in quelle immaginarie della rete - che oggettivamente è una non realtà - Bisogna tenersi stretti, coccolare, celebrare e riconoscere la loro indispensabilità ai pilastri del modello fondante di città che abbiamo vissuto fino a non troppo tempo fa: i commercianti, per l’appunto. I negozi sono le colonne della città. A parole tutti lo ammettiamo. Ma servono fatti".
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