8 marzo
Cisl Romagna: "Donne alla Costituente per fare la differenza"
Convegno organizzato dal sindacato questa mattina al Museo della Marineria
Un convegno sul ruolo delle donne nell'Assemblea costituente del 1946 è stato organizzato dal Coordinamento donne Cisl Romagna in occasione della giornata internazionale delle donne, questa mattina presso il Museo della Marineria a Cesenatico.
Tra i partecipanti all'evento, vi erano il sindaco Matteo Gozzoli e il segretario generale Cisl Romagna, Francesco Marinelli. Il convegno ha visto la partecipazione del professor Marco Valbruzzi, docente di Scienza Politica presso l'Università Federico II di Napoli. Moderatrice è stata Laura Chiarini, responsabile del Coordinamento donne Cisl Romagna. I principali contenuti del convegno sono stati riassunti dal sindacato in un comunicato inviato alla stampa.
Secondo il sindaco Gozzoli, "il lavoro da svolgere nei prossimi anni non sarà solo a livello istituzionale, ma soprattutto culturale. Questo significa che bisognerà lavorare tutti assieme, politica e sindacati, per creare una nuova cultura dell'uguaglianza di genere, in cui le donne non siano più vittime di discriminazioni e violenze, ma possano partecipare pienamente alla vita sociale, economica e politica del Paese".
Il segretario Cisl Marinelli ha evidenziato come l'apporto delle donne nella Costituente del 1946 sia stato determinante per far inserire nella Costituzione articoli a difesa delle donne, della loro dignità e del loro diritto di essere considerate uguali alla controparte maschile in ogni situazione e contesto sociale. Nonostante fossero un'esigua minoranza, le 21 donne presenti in Assemblea costituente sono riuscite a muoversi in modo coeso e determinato, nonostante le differenze politiche e di appartenenza a schieramenti anche opposti.“
"Nel nostro Paese - ha sottolineato il segretario cislino - abbiamo un dato sull’occupazione femminile che si ferma al 51,4 per cento contro il 69,5 per cento degli uomini, molto distante dalla media europea che di attesta al 67 per cento. Restano immutati i gap di genere nel mercato del lavoro e le criticità strutturali che determinano la bassa partecipazione femminile: occupazione ridotta, prevalentemente precaria, part time e in settori a bassa remuneratività o poco strategici. Il dato dell’occupazione è ancora assai lontano da quell’obiettivo che ci si era dato con la Convenzione di Lisbona nel 2000 che poneva l’obiettivo dell’occupazione femminile al 60 per cento. Le donne si fanno carico del 74 per cento del totale delle ore non retribuite di assistenza e cura. Questo dato rappresenta il principale ostacolo all’accesso equo al mercato del lavoro. Nel nostro Paese le donne svolgono in media 5 ore di lavoro domestico non pagato (Ocse). A fronte di questi dati occorre un grande investimento nelle infrastrutture sociali (asili nido, strutture per l’assistenza degli anziani, disabili, e servizi sanitari territoriali)".
Nel suo intervento il professor Valbruzzi ha messo in luce l'importanza della festa dell'8 marzo come momento di commemorazione delle conquiste passate delle donne italiane e come occasione per riflettere sui progressi ancora da compiere per l'uguaglianza di genere: "Dove esiste una lotta per l'emancipazione femminile e la conquista dei diritti, le donne fanno sentire la loro voce, così come fecero durante la resistenza nell'Assemblea Costituente, dove la diseguaglianza di genere fu respinta e corretta".
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento