Dal Mondo

La direttrice generale di Caritas Jerusalem fa il punto della situazione a Gaza e nei Territori Palestinesi. "I palestinesi - dice - stanno perdendo la speranza. Crescono covando rabbia". L'impegno della Caritas per aiutare la popolazione della Striscia e in Cisgiordania. Ma ci sono semi di speranza nascente in altre zone del Medio Oriente: le piazze di Baghdad e di Beirut

La ripartenza potrebbe iniziare a Berlino o è già cominciata a Mosca, avvalorando così la tesi che singoli Paesi – e l’Unione europea? – possono diventare qualcosa di più che semplici spettatori di una crisi ormai prolungata che gli equilibri di forza – interni ed esterni – al momento non possono in alcun modo condurre ad una conclusione. 

Studiare senza nessuna prospettiva, sognando solo di andare via. Lasciarsi dietro un conflitto infinito ma anche gli affetti e la famiglia. Dalla visita dei vescovi dell'Hlc a Gaza è emersa tutta la frustrazione dei giovani della Striscia ma anche l'impegno della Chiesa perché crescano e vivano con dignità nella terra dove sono nati

Libano sull'orlo di una gravissima crisi economica. Testimonianze da Beirut raccontano di gente in file ai bancomat, nelle banche per prelevare il denaro, di aziende che chiudono battenti, di servizi di base mancanti. Il tutto accompagnato da una impasse politica che priva il Paese di un Governo e da venti di guerra che scuotono tutto il Medio Oriente. Il presidente di Caritas Libano, padre Paul Karam: "Il Libano ha bisogno di aiuto"

Il 12 gennaio del 2010 un sisma del 7° grado della scala Richter rase al suolo la capitale di Haiti Port-au-Prince, provocando almeno 230.000 vittime. A distanza di dieci anni non ci sono tracce visibili del terremoto ma la ricostruzione è stata fatta tra sprechi e inefficienze e pochi sono stati i benefici per la popolazione. Che nel frattempo ha dovuto confrontarsi con altri gravi problemi. Da Port-au-Prince parla Fiammetta Cappellini, della Ong Avsi

SeaWatch3, incendi in Australia, Libano, Venezuela, lotta alla mafia, Brexit ed Erasmus, anniversario terremoto Haiti 

Testimonianza di monsignor Brian Mascord da Wollongong, nello Stato del Nuovo Galles del Sud. “Le condizioni in costante cambiamento, l’allerta incendi non ancora finita, il fumo denso che rimane e copre molte aree del Paese. In alcuni c'è anche un senso di colpa perché la loro proprietà si è salvata e quella dei loro vicini no. Si chiedono: ‘Perché noi siamo stati così fortunati e loro no?’. Molti invece sono arrabbiati e pongono un’altra domanda: ‘Dov'è Dio in tutto questo?’"

“Alle 4 del mattino la #SeaWatch3 ha soccorso altre 42 persone in zona Sar maltese”. Lo annuncia su Twitter l’organizzazione tedesca non profit che opera nel Mediterraneo centrale.

Prima spavaldo e audace, poi più moderato e conciliante. Così, ieri, il presidente degli Stati Uniti si è rivolto al Paese. Nel giro di appena 24 ore, il presidente americano è passato dalla minaccia di devastare l'Iran e bombardare i suoi siti culturali - una mossa considerata un crimine di guerra e condannata dagli stessi repubblicani - a un indirizzo misurato che sollecita un nuovo accordo nucleare