Dalla Chiesa

Da sabato sera mando in streaming la Messa sulla pagina Facebook della parrocchia, e ogni giorno cresce il numero di persone che seguono quotidianamente la liturgia, ascoltano la Parola, e nel deserto di giornate recluse e svuotate di tutto il transitorio, si prendono un tempo per stare con Dio

“Ogni persona è chiamata a riscoprire cosa conta veramente, di cosa ha veramente bisogno, cosa fa vivere bene e, nello stesso tempo, cosa sia secondario, e di cosa si possa tranquillamente fare a meno”. Un invito che sembra fatto su misura, in tempi di Coronavirus. A rivolgerlo è il Papa, nella prima udienza generale in sette anni di pontificato che non si è svolta nè in piazza San Pietro, né in Aula Paolo VI

Il 2 marzo si aprono agli studiosi gli archivi vaticani che conservano le carte del lungo pontificato di Pio XII. Quelle per le quali l’interesse è rovente riguardano la seconda guerra mondiale e, in particolare, i tragici mesi dell’occupazione nazista di Roma (settembre 1943 – giugno 1944) 

In piazza San Pietro, davanti a 12mila persone, il Papa torna per la terza volta sul Coronavirus, esprimendo "vicinanza" a malati, medici e a quanti si prodigano per fermare il contagio. Al centro della catechesi del Mercoledì delle Ceneri, il tema del deserto, centrale anche per chi vive in città. "La Quaresima è il tempo per staccarci dal cellulare". "Oggi ci si insulta come se si dicesse: 'Buona giornata'". "Digiunare non è dimagrire". Stare vicino a chi "non fa audience"

La guerra è "follia". Dalla basilica di San Nicola, concludendo l'incontro "Mediterraneo di pace", promosso dalla Cei a Bari, il Papa esorta i vescovi ad essere "artigiani di pace", in un Mare Nostrum caratterizzato da conflitti e contrapposizioni. No a estremismi e fondamentalismi, sì all'accoglienza

Non un punto d'arrivo, ma di partenza. Queste, nelle parole del presidente della Cei, sono state le giornate trascorse al Castello Svevo di Bari. Al Papa - che domani concluderà l'incontro "Mediterraneo, frontiera di pace" e celebrerà la Messa in corso Vittorio Emanuele - i 58 vescovi provenienti da 20 Paesi consegneranno un documento finale che sarà "sostanzioso", ha rivelato il cardinale