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Il vescovo alla festa diocesana del lavoro: "Tutto è segno dell'amore di Dio"

Tanti i presenti, fra cui il sindaco di Mercato Saraceno, Monica Rossi, quello di Cesena, Enzo Lattuca, e di Sarsina, Enrico Cangini

Nella foto un momento della Messa celebrata del vescovo Douglas Regattieri alla Righi di Bora (Mercato Saraceno)

Si è celebrata oggi pomeriggio a Bora di Mercato Saraceno la festa diocesana del lavoro, nella sede della Righi group. Tra i tanti i presenti, anche i primi cittadini di Mercato Saraceno, Monica Rossi, quello di Cesena, Enzo Lattuca, di Sarsina, Enrico Cangini. Con loro la consigliera regionale Lia Montalti, i candidati sindaco a Cesena Marco Casali e a Mercato Saraceno Ombretta Farneti. Con il vescovo ha concelebrato il parroco di Borello, don Emilio Solis. Padre Dario Tisselli ha guidato il coro della vicina parrocchia di Gualdo.

L'appuntamento come ogni anno è promosso dalla commissione diocesana Gaudium et spes. Marco Castagnoli ha introdotto la giornata ricordando il tema “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia” ispirato alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà ai primi di luglio a Trieste. 

Il direttore della Caritas diocesana, Ivan Bartoletti Stella, ha ricordato uno dei motivi della giornata: l'avvio di una raccolta fondi per la realizzazione della nuova mensa della Caritas diocesana. Nel 2023 l'attuale mensa, ospitata negli spazi di via don Minzoni, ha distribuito 12 mila pasti, tra coperti a pranzo e borse per la cena.

Mauro Righi a nome dell'azienda di famiglia, che occupa oltre 200 dipendenti e ha un fatturato che nel 2023 ha superato gli 80 milioni di euro, ha dato il benvenuto agli ospiti ricordando che da tre anni si stava cercando di organizzare l'evento. Righi ha anche fatto presente che con la loro attività si occupano di automazione e che "la tecnologia è a servizio delle persone. E per noi le persone sono essenziali, al centro, con i loro bisogni".

Nell'omelia il vescovo Douglas ha commentato le letture della domenica e ha detto che "Dio è amore. Dio ci vuole bene, un ritornello che ci portiamo dietro da quando eravamo bambini, nella vita cristiana e anche in quella umana. Un amore che ci precede e ci accompagna. E tutto è segno dell'amore di Dio. Dio, con il suo amore, si è svelato ed è sperimentabile nella nostra vita: nelle scoperte, nei prodigi della scienza", in ciò che è attorno a noi.

Dio si è rivelato nel suo Figlio, Gesù. "Il volto di Dio è Gesù", ha proseguito monsignor Regattieri. "Rimanete nel mio amore - è l'invito di Gesù -. Da questo innesto sgorga l'amore fraterno: dal Padre a Cristo. Da Cristo ai fratelli, dove tutti sono partecipi e protagonisti". In questo nuovo mondo si crea "una comunione di persone".

Infine il vescovo ha ricordato i due termini del titolo della giornata: partecipazione e democrazia. "Nella prima comunità cristiana era presente la cultura dell'incontro, quella tanto cara a papa Francesco. Le differenze convivono integrandosi e da tutti si può imparare qualcosa, come si legge al n. 215 dell'enciclica Fratelli tutti. Nessuno è inutile, nessuno è superfluo". 

 

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