Villaggio globale

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Rubrica a cura di Ernesto Diaco

"Penso che Facebook, che pure ha contribuito a cambiare il mondo, nel frattempo lo stia cambiando in peggio!”. È quanto scriveva il 31 luglio scorso sulla propria “bacheca” don Gennaro Matino, sacerdote napoletano noto al grande pubblico per i suoi libri e articoli su temi di spiritualità e attualità.

Un campo scuola per comunicare meglio sui social network. È la proposta che la Conferenza episcopale dell’Umbria fa ai giovani della regione, appassionati di comunicazione, di età fra i 18 e i 30 anni.

Le applicazioni per lo smartphone sono lo strumento che più di tutti ha trasformato la nostra vita negli ultimi anni, tanto che, grazie ad esse, il numero di utenti che si connettono da dispositivi mobili - quali appunto i telefonini di ultima generazione e i tablet - hanno superato coloro che si collegano alla rete dai “vecchi” computer. Fra queste, da qualche mese ce n'è anche una che apre le porte delle chiese.

Approfittando della giornata mondiale delle comunicazioni sociali e dell’assemblea generale dei vescovi italiani, che si celebrano ogni anno nel mese di maggio, in questo periodo si tirano alcune somme dell’attività dei  media nazionali che fanno capo alla Chiesa italiana.

È giunto il tempo della pastorale 3.0, ossia di mettere la tecnologia a servizio delle comunità, puntando sulla capacità dei nuovi media di diffondersi in tutte le direzioni ed essere generativi di relazioni.

I mezzi di comunicazione “devono essere usati con sobrietà e discrezione, non solo riguardo ai contenuti, ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione”. È tutta qui la frase dell’istruzione vaticana “Cor Orans” sulla vita contemplativa femminile che ha fatto titolare alcuni giornali: “Sì ai social per le suore di clausura” o “Le monache diventano social” o addirittura un ironico “Suor Facebook”, con evidente sproporzione fra i contenuti del documento della Santa Sede e la sua riduzione giornalistica.

Complice la nota applicazione di messaggeria istantanea, un piccolo esperimento digitale si è rivelato una preziosa boccata di ossigeno per l’anima di molti. E da qualche giorno anche un curioso e avvincente libretto. Il protagonista è Stefano Proietti, giornalista con trascorsi in seminario e nelle case salesiane.

Si celebra fra pochi giorni, domenica 13 maggio, la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, da 52 anni appuntamento annuale per riflettere – nella festa dell’Ascensione – sulla missione della Chiesa di evangelizzare attraverso i media.

Dal 19 al 24 marzo trecento giovani provenienti dai cinque continenti si sono riuniti a Roma, su desiderio di papa Francesco, per fare sentire la loro voce in vista del prossimo Sinodo dei vescovi, in programma in ottobre proprio sul rapporto tra i giovani, la fede e le scelte vocazionali.

“Chiesa di carta. Settimanali diocesani e conversione digitale” è il titolo di un interessante volume di Marco Piras pubblicato all’inizio di quest’anno dalle edizioni PassionEducativa.