Villaggio globale

stampa

Rubrica a cura di Ernesto Diaco

“Una app che rivoluziona la preghiera”. Si presenta così “Click to pray”, l’applicazione prodotta dalla Rete mondiale di preghiera del Papa (l’Apostolato della Preghiera) che promette di rendere la preghiera “facile, flessibile e creativa”.

L’annuncio fatto qualche settimana fa da Facebook che da ora in poi, sulle nostre bacheche digitali, compariranno i contributi pubblicati dai nostri amici e familiari più che le pagine di informazione, ha fatto ulteriormente sollevare il velo sul modo di operare dei colossi che controllano il web.

Questa volta l’iniziativa non è di qualche prete particolarmente versato nelle discipline tecnologiche, ma viene direttamente dal Vaticano. Da qualche settimana, infatti, la Congregazione per il Clero, in collaborazione con la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha creato un’App interamente dedicata alle omelie.

Anche il Papa contro le fake news. È questo il titolo comparso su diversi giornali nei giorni scorsi, quando la sala stampa vaticana ha reso noto il messaggio di Francesco in vista della 52esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, in calendario per il 13 maggio 2018.

Alla fine del 2017 Facebook ha annunciato di aver creato un social network adatto ai bambini. Rivolto ai minori di 13 anni, ai quali era finora precluso l’accesso, il nuovo Messenger Kids promette numerose garanzie ai genitori.

“Signore, benedici questi cellulari…”. Tutti con lo smartphone in mano, rivolto verso la stessa direzione, alzato come quando si scatta una foto. La scena è abbastanza consueta, non fosse che questa volta si svolge dentro una chiesa, durante un momento di preghiera.

“Di terra e di cielo” è il titolo di un agile volume appena giunto in libreria e curato da Adriano Fabris e Ivan Maffeis per le edizioni San Paolo. Si tratta di un manuale di comunicazione per seminaristi e animatori, pubblicato in risposta alle numerose richieste di strumenti utili a conoscere e affrontare nelle comunità cristiane la sfida della comunicazione nell’era digitale.

Vietato pubblicare sui social network le foto dei figli minorenni se entrambi i genitori non sono d’accordo. Si può riassumere così la sentenza emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Mantova, tornata ad alzare il velo su una questione che va oltre il pur necessario consenso di papà e mamma a pubblicare online le foto dei loro bimbi.

Il diffondersi delle cosiddette fake news non è una novità dei nostri giorni: disinformazione, falsità e distorsioni strumentali dei fatti hanno sempre caratterizzato la sfera delle comunicazioni sociali. La diffusione delle nuove tecnologie applicate all’informazione ha però fatto letteralmente esplodere il fenomeno.