mobilità e viabilità
Presentato il Pums. L'assessore Lucchi: "Bisogna cambiare l'approccio culturale"
Entro il 2030 i veicoli elettrici dovranno passare dall'attuale 2 per cento al 15. Un obiettivo ambizioso, su cui puntare, dicono dall'Amministrazione comunale. "Proviamo ad alzare molto l'asticella"
Non ci sono spazi nuovi da utilizzare. Ma su quelli già usate come strade, gli accessi saranno gestiti in maniera diversa da oggi. Ci sarà sempre meno spazio per le auto che dovranno andare a velocità più moderate e sempre di più per i pedoni, le biciclette, la mobilità elettrica.
È solo uno degli effetti/obiettivi del Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, presentato questa mattina in Comune dall'assessore Francesca Lucchi con il dirigente del settore, l'ingegner Giovanni Fini.
Il Piano è stato approvato dalla Giunta il 20 luglio e presentato in Consiglio comunale il 29 luglio. Ora resterà pubblicato per 60 giorni e poi verrà adottato dal Comune. "È un Piano che si inserisce nella programmazione di questa Amministrazione - ha assicurato la Lucchi -. Dove vogliamo andare a noi è molto chiaro".
Nella sede stradale attuale di oggi ci dovrà essere spazio anche per il verde, in modo che le piste ciclabili possano essere utilizzate anche in estate, con giornate come quelle di questi giorni d'agosto. Le zone a traffico limitato saranno da rivedere, in particolare per quel che riguarda l'accesso ai furgoni che consegnano merci. "Non è più possibile - ha detto la Lucchi - che entrino a qualsiasi ora del giorno". Poi le colonnine elettriche, il trasporto pubblico da ripensare per renderlo fruibile anche da parte chi va a lavorare, oggi solo il 3 per cento.
La Lucchi ha fornito un quadro della Cesena attuale, città nella quale nessuna frazione dista più di 10 chilometri dal centro cittadino. E dove si individuano tre livelli: "l'area urbana, quella legata alla centuriazione che vive di prossimità alla città e una terza zona di città rada, con case sparse - ha specificato l'assessore -. Siamo una città a bassa densità abitativa, dove però ci sono 663 auto ogni mille abitanti, uno dei dati (del 2019) più alti in Italia. Un +7 per cento dal 2008. Ogni giorno si contano 70 mila spostamenti, di cui il 60 per cento in auto, un quarto in zona urbana con meno di due chilometri. In media gli spostamenti sono di 3 chilometri e mezzo".
Cesena funge anche da polo attrattore per tanti che vi lavorano. Sono circa 44 mila gli addetti che per questo motivo si spostano, con tutto ciò che ne consegue per i costi legati alla mobilità che una famiglia deve sostenere, cui occorre aggiungere quelli indiretti e quelli sociali, in specie quelli derivanti dagli incidenti e al tempo perso.
"Il Pums - ha aggiunto la Lucchi - vuole dare un'immagine di città attrattiva, adeguata al mutato contesto e alle esigenze delle persone. Oggi non si parla più solo di traffico, ma di gestione multimodale dello spazio pubblico. Non sarà un libro dei sogni, ma ogni azione che attueremo in futuro sarà da declinare nell'ottica di questo piano, seguendo tre capitoli principali. La gestione dello spazio, le scelte da realizzare e la governance".
In linea con gli obiettivi europei, anche a Cesena ci si è dato quello del -45 per cento di emissioni di Co2, per quel che riguarda i trasporti. Tutte le azioni saranno declinate nel breve, nel medio e nel lungo termine. Sul breve l'assessore Lucchi ha citato alcune ciclabili lungo la via Ravennate, quella di Diegaro, il viadotto Kennedy. E poi un nuovo bando per la gestione di 80 colonnine per la ricarica elettrica delle auto. E la mobilità attorno alle scuole, citando come esempio virtuoso l'esperienza del piedibus.
L'importante sarà garantire la sicurezza, come ci viene chiesto in quasi tutti i centri abitati. A questo proposito la Lucchi ha citato le strettoie che verranno realizzate lungo le vie Roversano e Settecrociari.
"È vero che il trend del traffico è in aumento - ha commentato l'assessore Lucchi - ma sta cambiando molto anche il mondo del lavoro, visto lo smart working applicato durante il lockdown. Di tutto quello messo in campo, una parte rimarrà di certo e sono persone che si muoveranno di meno con l'auto. Abbiamo un obiettivo ambizioso: entro il 2030 portare la modalità ciclabile dal 5 al 20 per cento. Proviamo ad alzare l'asticella. Avessimo detto il 7 per cento, so che ci saremmo riusciti. Proviamoci, sapendo anche che questi obiettivi sono sempre misurabili. Proviamo anche a cambiare l'approccio culturale".
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