Dal Mondo

Due terzi dei 79,5 milioni di persone in fuga nel mondo (l'un per cento della popolazione mondiale) provengono da Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan e Myanmar. La cifra è raddoppiata in 10 anni. Circa 30-34 milioni sono minori. Solo 385.000 persone riescono a tornare a casa ogni anno. Sono i dati del rapporto Global trends diffuso oggi dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati

Ad Atlanta oltre 400 fedeli delle diverse parrocchie dell’arcidiocesi avevano marciato pacificamente e in preghiera per manifestare contro l'ingiustizia razziale e il peccato del razzismo. Al principale parco cittadino avevano sostato in preghiera silenziosa per 8’e 46’’ per ricordare tutte le vittime nella lotta per l’uguaglianza razziale, indossando una t-shirt o bianca o nera in segno di solidarietà, con il volto coperto dalle mascherine e la distanza di sicurezza

Continua l'agonia del popolo siriano segnato da una guerra lunga ormai 10 anni, piegato dalla crisi economica e da sanzioni internazionali di cui paga gli effetti devastanti. Non è la pandemia a preoccupare ma la priorità oggi è: "sopravvivere". Testimonianze da Damasco e Aleppo. L'appello: "rimuovete le sanzioni"

Questa volta davanti al Lafayette Park, sullo sfondo della Casa Bianca, le centinaia di persone che sfilavano non erano giovani con pugni alzati, ma piuttosto religiosi e religiose, sacerdoti, laici e i due vescovi ausiliari di Washington. Nel corso dello scorso weekend molti vescovi, sacerdoti e parrocchie hanno organizzato incontri online e preghiere, ma anche durante le Messe sono state lette omelie e lettere pastorali che, senza mezzi termini, invitavano a fare passi concreti contro il “profondo peccato del razzismo”