Il giorno del Signore
Domenica 19 gennaio - 2ª domenica Tempo Ordinario - anno A
Il piano di amore e di misericordia del Padre
Is 49,3.5-6; Sal 39; 1Cor 1,1-3; Gv 1,29-34
Ritorna, questa domenica, la prima parte del Tempo ordinario che va fino all’inizio della Quaresima. Seguendo le letture di questo periodo siamo chiamati a un ascolto attento e interiore della Parola di Dio. È Cristo stesso che ci prende per mano per seguirlo sulla strada del Vangelo. Parola e Vangelo sono concretizzate nella Persona di Gesù. Lasciandoci guidare da questa Parola noi scopriamo e impariamo a diventare veri discepoli del Signore.
Dopo il Battesimo di Gesù, agli inizi della sua vita pubblica, Giovanni Battista indica la sua presenza e la sua identità. Dice il brano: “Giovanni, vedendo Gesù venire verso di Lui, disse: Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo… Ho contemplato lo Spirito discendere e rimanere preso di Lui… io ho visto e testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.
Questa testimonianza di Giovanni Battista dice tutto su chi è Gesù. L’immagine dell’Agnello immolato Gesù la fa sua e conduce gradualmente i suoi discepoli a vedere in Lui il Messia come servo sofferente. Dice il primo prefazio pasquale: “È Lui il vero Agnello che ha tolto i peccati del mondo. È Lui che morendo ha ridato a noi la vita”.
Il Vangelo, sin dall’inizio, ci fa capire che la vita di Gesù, dopo l’annuncio della Parola confermata da un’infinità di segni e miracoli, è in cammino verso la Pasqua di morte e di risurrezione che dona a chi crede in Lui la vera vita, la vita eterna. Anche il Salmo 39 ci indirizza a questo piano d’amore e di misericordia del Padre che ci salva attraverso la vita, la morte e la risurrezione di Gesù: Ecco io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà”. Domandiamoci: qual è la conoscenza di fede che abbiamo riguardo a Gesù Agnello di Dio? Che importanza ha e che posto occupa Gesù Salvatore e Signore nella nostra vita di tutti i giorni?
La seconda Lettura è l’inizio di I Corinti di san Paolo: nelle brevi parole di saluto l’apostolo esprime profondi pensieri spirituali. A Corinto esiste la Chiesa di Dio, cioè una comunità di santi, come si usava chiamare i primi cristiani. Questi cristiani sono chiamati a essere santi insieme a tutti quelli che invocano in ogni luogo il nome del Signore Gesù.
Alzo gli occhi e il cuore verso di te, Signore. Tu sei diverso da quello a cui penso spesso: tu sei più grande ancora, più misterioso, più colmo di amore e di misericordia. Tu sei vicino a me, dentro la mia vita. E io ti ringrazio. Tu che sei il Dio della nostra vita, concedimi oggi la gioia, la fermezza nella speranza, nella fiducia.
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