Dal Mondo

Il vaso di Pandora è stato scoperchiato e gli spiriti della Rete stanno invadendo il mondo. È deflagrato con la forza di una detonazione per troppo tempo rimandata il caso Facebook e Cambridge Analytica, coinvolgendo i governi e le autorità di mezzo mondo. Ma di cosa si tratta e perché ci riguarda tutti da vicino?

Il 20 marzo 2003 una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti d'America iniziava l'operazione "Iraqi Freedom" per abbattere il regime di Saddam Hussein, reo di avere armi di distruzione di massa. Il patriarca caldeo di Baghdad, tracciando un bilancio sull'attuale situazione, ribadisce alcuni punti fermi: "Non bastano slogan per avviare una democrazia, la cultura settaria non ha futuro, la religione non può essere una fonte di diritto per uno Stato".

Un fatto passato quasi inosservato in Italia, ma che potrebbe avere implicazioni positive per le ragazze nigeriane costrette a prostituirsi: alcuni giorni fa l'Oba ("re") Ewuare II, la massima autorità religiosa del popolo Edo, ha formulato un editto in cui vieta tutti i riti di giuramento che vincolano con maledizioni terribili le ragazze trafficate. Una testimonianza dalla Nigeria e il commento delle religiose anti-tratta

Il 15 marzo la guerra in Siria entra nel suo ottavo anno. Il nunzio apostolico a Damasco, card. Mario Zenari, in questi giorni in Italia per lanciare, con Avsi, il progetto "Ospedali Aperti", parla della Siria paragonandola al viandante percosso e derubato dai ladroni che si ritrova nella parabola del Buon Samaritano

"Non credo che dal voto arrivi un no alla pace, almeno non principalmente – dice il segretario generale della Conferenza episcopale colombiana (Cec), mons. Elkin Fernando Álvarez Botero -. Mi pare che da un lato il voto sia stato espresso in generale su diversi modelli di Paese, dall’altro che arrivi la richiesta di un cammino di pace più partecipato, più condiviso"

Dall’inizio della guerra ne sono stati uccisi 27mila, un milione e mezzo non ha più frequentato una scuola e su 5,6 milioni di persone in gravi necessità 663.000 sono sotto i cinque anni. I dati sulle violenze e sulle vittime sono stati pubblicati in un report esaminato il 13 marzo, nella sede Onu di Ginevra, in una tavola rotonda che ha visto confrontarsi Kate Gilmore, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Panos Moumtzis, coordinatore umanitario Onu per la crisi siriana, e varie organizzazioni di pronto intervento, a difesa dei minori e dei civili, tra cui la Commissione per gli affari internazionali del Consiglio mondiale delle Chiese

Dal Brasile alla Colombia al Bangladesh. Sono tante le sfide che le Chiese locali stanno affrontando per aiutare i migranti e i rifugiati nei loro Paesi. Se ne è parlato ieri a Roma durante la tavola rotonda finale dell'assemblea plenaria della Commissione internazionale per le migrazioni (Icmc) che si è svolta dal 6 all'8 marzo. Ieri i partecipanti sono stati ricevuti da papa Francesco.

In Libano, oltre la metà della popolazione siriana rifugiata registrata è composta da donne e ragazze e circa il 40% delle famiglie rifugiate nel Paese sono guidate da donne. Filippo Grandi, Alto Commissario Onu per i rifugiati, ed Henrietta H. Fore, direttore generale dell’Unicef, hanno chiesto un’azione più incisiva per la protezione e l’empowerment delle donne rifugiate.

Porte chiuse da domenica 25 febbraio a tempo indefinito al Santo Sepolcro a Gerusalemme: è quanto stabilito dalle tre Chiese responsabili della basilica, il Patriarcato greco-ortodosso, la Custodia di Terra Santa e il Patriarcato armeno, per rispondere al Comune di Gerusalemme che ha deciso di reclamare dalle Chiese il versamento delle tasse comunali, conosciute come Arnona, sugli immobili non adibiti al culto

“Dopo le prime 25 persone, giunte lo scorso 30 novembre, martedì 27 febbraio è previsto dall’Etiopia l’arrivo di 114 profughi originari di diversi Paesi del Corno d’Africa, nell’ambito del protocollo di intesa con lo Stato italiano, siglato dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Cei, che agisce attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes”. Lo ricorda, oggi, un comunicato diffuso dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei.

Il Paese è sprofondato dal dicembre 2013 in una crisi umanitaria provocata dalla competizione, prima politica e poi militare, tra il presidente Salva Kiir e l’ex vice-presidente Riek Machar. Una contrapposizione per il potere che ha ben presto acquisito una connotazione etnica con il confronto tra i due principali gruppi etnici del Sud Sudan: i denka del presidente Kiir (che rappresentano il 25-30% della popolazione) e i nuer di Machar (15-20%)

“Nessuna parola renderà giustizia ai bambini uccisi, alle loro madri, ai loro padri e ai loro cari”. È quanto dichiara Geert Cappelaere, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, in una nota diffusa dopo le notizie di uccisioni di massa tra i bambini nella zona orientale di Ghouta e Damasco.

Da troppo tempo in Venezuela mancano cibo, generi di prima necessità, medicine. Il pugno di ferro del presidente Maduro è sempre più pesante, la gente ha fame ed è rassegnata che le cose nel proprio Paese possano cambiare. Così crescono i profughi. La frontiera più accessibile è quella colombiana: lunga 2.200 chilometri, è facilmente attraversabile, dal deserto de La Guajira alle praterie dell’Arauca

Oltre 3mila studenti hanno visto morire 17 dei loro compagni e ne hanno raccolto altri 15 feriti. Tutti sono caduti, sotto i colpi impietosi di un A15, il fucile semiautomatico, venduto a meno di 500 dollari e già utilizzato nel massacro di Las Vegas dello scorso anno e in quello della chiesa di Sutherland Springs, in Texas. L’arcivescovo di Miami, Thomas Wenski, non nasconde la “sua grande tristezza di fronte alla tragica sparatoria”, ma al contempo sollecita tutti alla “preghiera di fronte ad una tragedia insensata per i defunti, i feriti, le famiglia, i propri cari, i primi soccorritori…”

La drammatica testimonianza del vicario apostolico di Aleppo, mons. Georges Abou Khazen: "La guerra in Siria non è finita. Le grandi potenze si stanno spartendo le vesti del nostro Paese". Daesh? "Il cavallo di Troia dei Paesi coinvolti che lo usano per spostare il conflitto da un punto all'altro del Paese, secondo le convenienze". Il dramma dei bambini uccisi, orfani, abbandonati e assoldati dalle fazioni in lotta per combattere.

Un terremoto di magnitudo 6.4 ieri ha colpito Taiwan provocando morti e feriti soprattutto nella città portuale di Hualien, dove è crollato un albergo. Il cordoglio del Papa in un telegramma inviato al vescovo di Hualien.

A 40 km dal Cairo sta sorgendo la più grande cattedrale cristiana del Medio Oriente. Voluta dal presidente egiziano come "simbolo di coesistenza", nel cantiere vi lavorano 3.000 operai, su tre turni, 24 ore su 24. La notte di Natale, che i copti hanno celebrato tra il 6 e 7 gennaio, è stata inaugurata una prima parte. Ora è una corsa contro il tempo per completarla entro il prossimo Natale. Tutti al lavoro, ingeneri cristiani e musulmani insieme, con l'aiuto dell'esercito. Il Sir è entrato nella cattedrale.

Nel villaggio cristiano di Der Dronka (Assiut) dove i francescani hanno avviato una serie di attività (un forno, un mulino, una scuola, una falegnameria e raccolta differenziata di rifiuti) per permettere alla popolazione locale di vivere, con dignità, del proprio lavoro.  Il sogno? Aprire un distributore di benzina e acquistare due pompe per lo spurgo di fosse biologiche. Tutto nello stile di incontro e dialogo che, nel 1219, vide protagonista Francesco di Assisi con il sultano Melek al-Kamel, a Damietta, in Egitto.

Una delegazione italiana - composta dal presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini e dal presidente del Consorzio Cermac Enrico Turoni, accompagnata dall'ambasciatore italiano in Zambia Filippo Scammacca Del Murgo - ha presentato Macfrut agli operatori del settore e ha varato la Zambia Women in Agriculture Cooperative Society

Dalla ricerca “Eu kids online per Miur e Parole O_Stili” presentata ieri a Roma emerge che è in aumento il numero di ragazzi e ragazze tra i 9 e i 17 anni che hanno fatto qualche esperienza su Internet che li ha turbati o fatti sentire a disagio. Sul Corriere Cesenate dell'1 febbraio dedicheremo ampio spazio al primo "Festival della Salute digitale" organizzato dall'associazione Psichedigitale, in programma a Cesena dal 5 al 12 febbraio prossimi.