Dal Mondo

Eurotrasferta per alcuni direttori e giornalisti dei settimanali diocesani di Emilia-Romagna e Veneto, in visita alla sede di Bruxelles del Parlamento Europeo. Sono stati accolti dall'onorevole Damiano Zoffoli (Pd), rappresentante italiano eletto nella circoscrizione nord-est.

Storie di emarginazione e fragilità sono state raccontate al presidente Emmanuel Macron nel corso del suo incontro di ieri con la Chiesa di Francia al Collège des Bernardins. “Per alcuni la loro vita è inutile”, dice monsignor Georges Pontier. “A noi sembra, invece, che guardare in faccia la fragilità dell’essere umano è riconoscere che la grandezza di una società si misura dalla sua capacità di prendersi cura delle sue parti più deboli”. “Vi domando in maniera solenne di non sentirvi a margine della Repubblica”, dice a sua volta il presidente Macron. “Sono qui per questo, sono qui per dirvi che la Repubblica attende da voi, cattolici, tre doni: il dono della vostra saggezza, del vostro impegno e della vostra libertà”

Sale la tensione in Siria dove il 7 aprile un attacco chimico contro Duma, ultima roccaforte ribelle nella Ghouta orientale, ha provocato decine di morti, tra i quali molti bambini. Papa Francesco ha condannato l'attacco e chiesto pace per il martoriato Paese mediorientale. Una prima risposta all'attacco è stata, all'alba di oggi, il raid aereo, condotto secondo i media siriani da Israele, contro una base militare governativa siriana.

Clima di attesa, in rue de Breteuil, nella sede della Conferenza episcopale francese, per l'incontro di lunedì 9 aprile con il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron. "Non so se si tratta di una pagina nuova della nostra storia", osserva il direttore della comunicazione Vincent Neymon. "Certo è che c’è da parte della Chiesa e dello Stato una volontà chiara di apertura e dialogo"

Il 6 aprile 2014 manifestanti armati prendono possesso di alcuni palazzi governativi nelle regioni di Donetsk, Lugansk e Kharkiv. Comincia così una guerra nel cuore dell’Europa che ancora oggi non si è placata: 10mila vittime, 2 milioni di sfollati. “La tragedia più grande di questo conflitto è la dimenticanza generale”, confida il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Claudio Gugerotti.

“Una parrocchia personale per tutti i migranti e i rifugiati in Israele” e un “Vicariato episcopale per i migranti e i rifugiati guidato da un vicario episcopale”: sono queste le due decisioni prese dall’amministratore apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa, e comunicate a tutti i parroci latini in Israele con una lettera datata 23 marzo, resa nota nella serata di ieri

Saranno i 39 tocchi della campana del santuario dell’Immacolata concezione a Washington a onorare alle 19,05 di oggi la memoria del reverendo ucciso il 4 aprile 1968 a Memphis. Il presidente della Repubblica Mattarella: "raccogliere la sua eredità”.

A tre anni dall’inizio della guerra civile tra le truppe governative appoggiate dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita e i ribelli sciiti della tribù houthi, Maria Rita Ceccaroni, operatrice di Save the children, racconta cosa ha visto nello Yemen. Il conflitto è oggi una delle più gravi emergenze umanitarie del mondo, con 22 milioni di persone bisognose di aiuti. Nella totale indifferenza dei media mainstream e dell’opinione pubblica internazionale

"La Pasqua è davanti a noi ma da qui si vede solo il Calvario". E il Calvario, in Medio Oriente, ha il nome di Ghuta, Damasco, Idlib, Aleppo, Baghdad, Batnaya, Mosul, Afrin, Gaza, e tanti altri luoghi di guerra e di morte. Nelle parole di monsignor Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, non c'è solo dolore: “C’è gioia anche nella sofferenza, quella patita da Cristo per la nostra salvezza. Preghiamo perché in tutto il Medio Oriente, non solo in Iraq o in Siria, la Pasqua sia motivo di gioia”

Sale la tensione a Gaza dove la piccola comunità cristiana si appresta a vivere la Pasqua. Israele nega 600 permessi ai gazawi per uscire dalla Striscia e recarsi a pregare a Gerusalemme. Il parroco spiega il perché al Sir e racconta come la locale parrocchia si sta preparando alle liturgie del Triduo pasquale. L'appello ai cristiani di tutto il mondo: "Pregate per noi che stiamo soffrendo".